OGGETTO: Pandemia da COVID-19, Revoca divieto vaccinazione con Astrazeneca.

Facendo seguito alle circolari indicate in epigrafe, relative alla sospensione della
vaccinazione con AstraZeneca, decisa in via precauzionale dall’AIFA in conseguenza
della segnalazione di gravi eventi avversi, si rende noto che l’Agenzia Europea del
Farmaco (EMA) ha confermato che il vaccino AstraZeneca è sicuro ed efficace e che 1
benefici del suo uso contro COVID-19 superano i rischi, escludendo problematiche legate
alla qualità ed alla produzione e specificando che verranno effettuati ulteriori
approfondimenti, ma che per il momento non c’è alcuna prova di una correlazione tra
vaccinazione ed eventi tromboembolici.

Dagli studi finora effettuati, infatti. l’incidenza complessiva di casi di
tromboembolia osservata in seguito alla somministrazione dei vaccini non è superiore a
quella della stessa tipologia di eventi nella popolazione generale.

Alla luce del recente pronunciamento dell’EMA sull’affidabilità e sull’efficacia
del vaccino AstraZeneca e della revoca del divieto d’uso dello stesso espressa dall’ AIFA,
si ribadisce l’assoluta necessità di una adesione quanto più ampia possibile da parte del
personale alla campagna vaccinale in corso, che potrà ripartire con rinnovato impulso
anche presso le strutture dell’ Amministrazione utilizzando il vaccino in questione, allo
scopo di limitare la circolazione diffusa e prolungata di SARS-CoV-2 e scongiurare il
rischio della comparsa di altre varianti virali, estremamente pericolose perché capaci di
conferire al virus un’aumentata capacità diffusiva e, potenzialmente, una ridotta risposta
ai trattamenti terapeutici ed alla vaccinazione.

Nell’occasione, richiamando ancora una volta al rispetto delle comuni misure di
profilassi sia in ambito familiare che lavorativo, si rappresenta che l’Organizzazione
Mondiale della Sanità non ha modificato, al momento, le raccomandazioni sull’uso dei
dispositivi di protezione individuale e delle altre misure di prevenzione e controllo, non
essendo stato ad oggi individuato, per le varianti virali, un diverso meccanismo di
trasmissione dell’infezione.

Gli studi sembrerebbero, tuttavia, dimostrare una maggiore carica virale nelle vie
aeree superiori delle persone infettate dalle nuove varianti, per cui relativamente al
distanziamento fisico, pur non essendoci evidenze scientifiche che dimostrino la necessità
di un aumento della distanza di sicurezza, l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha fornito
indicazione che. sebbene un metro rimanga la distanza minima da adottare, dove
possibile, sarebbe opportuno aumentare il distanziamento fisico a due metri, soprattutto
nelle situazioni in cui si debba rimuovere la protezione respiratoria (ad es. in occasione
del consumo di cibo e bevande).

A tal proposito, si ritiene che in contesti già codificati in ambito lavorativo si
possano continuare a seguire le indicazioni fornite in precedenza da questa Direzione,
facendo riferimento in particolare alla circolare n. 850/A.P1-3235 dell’8 maggio 2020,
avendo, invece, cura di rispettare una maggiore distanza interpersonale qualora si
rimuovano Ì dispositivi di protezione delle vie aeree in spazi comuni (ad es. momenti di
pausa lavorativa con consumazione di alimenti, condivisione temporanea di luoghi in cui
siano collocati distributori di cibi e bevande).

E, inoltre, di fondamentale importanza che le misure di prevenzione socio-
sanitarie e comportamentali vengano rispettate anche da parte di chi ha già avuto
l’infezione o è stato vaccinato, considerando i seguenti elementi:

– gli studi clinici finora condotti hanno permesso di dimostrare che tutti 1 vaccini
anti-COVID-19 riducono significativamente la probabilità di sviluppare la
malattia grave o sintomatica, ma nessuno dei vaccini finora in commercio
conferisce un livello di protezione del 100%;

– la durata della protezione vaccinale non è ancora stata stabilita e la risposta
protettiva al vaccino può variare da individuo ad individuo;

– è possibile che i soggetti vaccinati possano ancora acquisire SARS-CoV-2
senza presentare sintomi e possano trasmettere l’infezione ad altri.

Ogni appartenente all’ Amministrazione, pertanto, anche se ha completato il ciclo
vaccinale, per proteggere se stesso, 1 colleghi ed i contatti in ambito familiare e
comunitario, deve continuare a mantenere le stesse misure di prevenzione, protezione e
precauzione valide per i soggetti non vaccinati, sia in ambito lavorativo sia al di fuori del
luogo di lavoro; in particolare, dovrà osservare il distanziamento fisico, indossare
un’appropriata protezione respiratoria, igienizzarsi o lavarsi le mani secondo le prassi
consolidate,

Per quanto riguarda, infine, l’utilità della rilevazione e del monitoraggio del titolo
anticorpale dopo vaccinazione anti-COVID-19, si precisa che non ci sono al momento
indicazioni in tal senso nella comune pratica clinica, ma tali controlli trovano
giustificazione solo nell’ambito di specifici studi scientifici/epidemiologici, essendo
ancora in corso di identificazione il livello di anticorpi in grado di bloccare l’attività
virale.

Considerata la purtroppo usuale ed incontrollabile circolazione di notizie
allarmanti e fuorvianti che, inevitabilmente, continuano ad accompagnare i giorni di
questa tragica pandemia, e che non avrà certo fine per quelli che restano, si fa affidamento
sulla responsabilità e sulla professionalità di ogni componente della nostra comunità, che
saprà mantenere, come sempre, la lucidità e l’equilibrio necessari per affrontare al meglio
ogni situazione di propria competenza.

Revoca divieto vaccinazione con Astrazeneca