Oggetto : Piattaforma per il trattamento informatizzato delle istanze di riconoscimento di vittima del Dovere.-
Richiesta di confronto immediato.

Illustre Capo della Polizia, Pregiatissimo Vice Direttore,
facciamo riferimento alla Circolare
di recentissima emanazione, del 26/02/2024, con la quale, viene comunicata la realizzazione della
piattaforma informatizzata denominata “ViD” per la ricezione e la trattazione delle istanze di
riconoscimento dello status di “vittima del dovere”, le cui finalità, si legge: “realizzata al fine di
uniformare e snellire tale procedimento”, decorrenza 01/03/2024.
Ebbene, partendo proprio dalle citate finalità così nobili e doverose nei confronti dei
colleghi che, loro malgrado, per ragioni esclusive di servizio abbiano contratto infermità
permanentemente invalidanti o alle quali, addirittura ne sia conseguito il decesso, la scrivente O. S.
non può esimersi dal rilevare le palesi contraddizioni che, ex adverso a quanto prefissatesi, di fatto,
si riverbereranno in modo assolutamente negativo sui dipendenti e familiari interessati al
riconoscimento del particolare status, ottenendo come unico risultato quello di appesantire e rendere
ancor più gravoso un procedimento – che invece dovrebbe sì rendersi più snello e collaborativo- che
contrariamente a quanto prefissatosi dall’Amministrazione, oltre a frapporre ostacoli spesso
insormontabili per quel che si dirà, finirà per far desistere dalla sua attivazione molte colleghe e
colleghi che pure avrebbero avuto diritto a tale riconoscimento.

Si tratta, in sintesi, di una serie di anomalie che, considerata l’importanza e la delicatezza
della materia, sentiamo il dovere di segnalare alle SS.LL. con viva preoccupazione:

  1.  riguardo all’argomento, stante il consequenziale peggiorativo riverbero sul personale,
    diversamente da quanto costantemente affermato dalla S.V., caso più unico che raro, non vi è stata
    neanche una seppur minima consultazione preventiva con le rappresentanze sindacali del personale;
  2. i tempi di applicazione ci sembrano, per usare un “eufemismo”, eccessivamente stretti; nel
    merito non si è tenuto conto del fatto che non tutto il personale è in possesso dello SPID, né della
    carta d’identità elettronica; lo stesso dicasi ovviamente ed in particolar modo per i familiari eredi;
  3. a nostro avviso appare palesemente in contrasto con il cosiddetto “snellimento” il fatto che debba
    essere il dipendente o l’erede a dover allegare la documentazione a corredo dell’istanza, in copia
    conforme all’originale, sebbene questa, non solo sia già in possesso di questa Amministrazione,
    almeno per il personale della Polizia di Stato, ma oltretutto viene anche richiesta a conferma agli
    Uffici di appartenenza del dipendente. Al riguardo si rappresenta che già oggi, il procedimento
    avviene tramite ufficio, e si riscontrano enormi difficoltà a reperire e ottenere tutta la
    documentazione richiesta agli uffici interessati dal competente Servizio Assistenza, figuriamoci se
    tale richiesta debba muovere ad opera dei dipendenti interessati; non vogliamo credere che quando
    si accenna allo “snellimento” si intende per il Servizio Assistenza e non per il personale interessato
    alla procedura, che, nell’impossibilità di ottenere quanto richiesto, oltre al danno subito dovrà anche
    sobbarcarsi la beffa in quanto “il sistema non consentirà di concludere la relativa procedura senza
    l’inserimento della connessa documentazione probatoria”;
  4. desta poi sbigottito sgomento il fatto che non sia stata prevista, come invece avviene per tutti gli
    istituti giuridici da cui poi derivano una serie di benefici economici, la possibilità per gli interessati
    di farsi eventualmente assistere da Associazioni di categoria, Patronati, Sindacati o Avvocati
    qualificati nel settore. Ciò, a nostro avviso, non può essere assolutamente considerata una
    semplificazione, anzi, come detto, un appesantimento alla già gravosa procedura. E ad onor del
    vero, tutte queste modifiche e restrizioni appaiono più come una compressione dei diritti dei
    richiedenti.
    Ancor meno opportuna, poi, si presenta tale peggiorativa innovazione per gli eredi delle “vittime
    del dovere”, i quali, in massima parte, come è assolutamente comprensibile, non hanno la benché
    minima conoscenza dell’Amministrazione della P. S., e quindi della complessa e cavillosa
    burocrazia che ne caratterizza l’operato;
  5. dall’elenco degli indirizzi in allegato cui è inviata la circolare in parola, oltre a quelli della
    Polizia di Stato, non si riscontrano gli Uffici dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza,
    della Polizia Penitenziaria, delle Polizie Municipali ecc., per cui, delle due l’una: o ci si trova
    difronte a una dimenticanza; o che i dipendenti del Comparto interessati siano sottoposti a
    discipline differenti. Situazione, quest’ultima che ci appare alquanto singolare e stravagante e che,
    se confermata, sarebbe anche una palese disparità di trattamento, tutta in danno degli appartenenti
    alla Polizia di Stato e loro familiari.

Oltretutto, stante la delicatezza delle seguenti situazioni e per il rispetto che si deve ai nostri
caduti, nell’auspicio di essere smentiti, ci piacerebbe avere certezze sulle procedure attivate per le
vittime del dovere decedute. A nostro parere, infatti, queste pratiche dovrebbero essere trattate con
delle corsie preferenziali, seguendo anche passo passo gli eredi (ignari della nostra burocrazia), con
i giusti consigli. Cosa che, purtroppo, per quanto a nostra conoscenza, oggi non avverrebbe.

Per tutto quanto teste’ evidenziato, se non conoscessimo la sensibilità, l’attenzione e la
particolare vicinanza al personale da sempre dimostrata dal Capo della Polizia, verrebbe il sospetto
che il vero obiettivo perseguito dall’Amministrazione con la circolare qui avversata, sia un
malcelato intento di far desistere il personale e/o gli eredi dall’avanzare istanze di riconoscimento
dello status di vittima del dovere.

Tuttavia, non volendo assolutamente prendere in considerazione tale maliziosa ipotesi, con
la presente, pur volendo comunque richiamare l’autorevole attenzione delle SS. LL. siamo a
chiedere con la forza della dignità del ruolo rivestito, la sospensione della suddetta circolare ed uno
specifico incontro con i vertici dell’Amministrazione per conoscere, nel dettaglio, l’obiettivo
prefissato dal Dipartimento della P.S. e, allo stesso tempo, fornire contributi utili a migliorare
l’attuale situazione, senza per questo sminuire o comprimere i fondamentali diritti del personale.

In attesa di un cortese, quanto celere riscontro alla presente, visti i ristretti tempi richiamati
in narrativa, si porgono distinti saluti.

La lettera in pdf