LEGA: FSP POLIZIA, POLIZIOTTI IN DIVISA AL GAZEBO? NESSUNA NORMA LO VIETA.

Valter Mazzetti, “un agente dovrebbe essere giudicato per il suo lavoro, non per l’esercizio di un suo diritto”

“Trovo bizzarro o quanto meno anomalo che assurga alle cronache una fotografia di poliziotti che firmano una petizione ma non si dica nulla di una recente sentenza della Cassazione secondo cui offendere i poliziotti diventa un atto legittimo se si ha la percezione di subire un torto. Una sentenza che ha lasciato perplessi gli operatori delle forze dell’ordine”. Così Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, commenta all’Adnkronos i casi dei poliziotti fotografati al gazebo per Salvini. “Non è mica una immagine di gossip – fa notare Mazzetti -, i colleghi in divisa stavano solo esercitando un diritto costituzionalmente garantito, una delle libertà civili tanto invocate in queste Paese, poi però quando sono i poliziotti ad esercitarle, sembra quasi lesa maestà. E scoppia il caso”. “Non c’è un divieto per i poliziotti in divisa di firmare una petizione, esistono norme di comportamento generiche. Per esempio, anche libero da servizio, il poliziotto sa che il suo comportamento deve essere sempre improntato alla massima correttezza e ai doveri assunti con il giuramento”, spiega Mazzetti convinto che un agente “dovrebbe essere giudicato per il suo lavoro, non per l’esercizio di un suo diritto”. “Comunque, ora, la dinamica dei fatti, sarà accertata dalle inchieste aperte – visto l’eco che c’è stata – dalle questure di Ascoli Piceno e di Palermo”, conclude.