POSTI DI FUNZIONE QUALIFICHE DIRIGENZIALI DI LIVELLO NON GENERALE ESITO ESAME CONGIUNTO

Come da noi richiesto a seguito d’informazione preventiva del 26/02/2022, il 29 marzo u.s. si è tenuto l’esame congiunto relativo al decreto del Ministro dell’interno avente ad oggetto l’individuazione dei posti di funzione riservati alle qualifiche dirigenziali di livello non generale dei Funzionari della Polizia di Stato nell’ambito delle articolazioni periferiche e del Dipartimento della pubblica sicurezza.

All’incontro, presieduto dal Capo della Polizia Pref. Giannini, a testimonianza della sensibilità e importanza dell’argomento trattato, hanno partecipato anche il Vice capo vicario Pref. Pellizzari, il Vice capo al coordinamento Pref. Sempreviva, il Capo segreteria del Dipartimento della P.S. Pref. Bracco, il Pref. Savina responsabile del gruppo di missione, il Direttore centrale DAGEP Pref. Scandone, il Direttore centrale l’Ufficio per l’Amministrazione generale Pref. Gambacurta e il Direttore dell’Ufficio relazioni sindacali Vice pref. De Bartolomeis

In premessa, il Capo della Polizia ha illustrato come il provvedimento in discussione muova, prioritariamente, dall’importante rimodulazione della complessiva dotazione organica, prevista dalla c.d. legge Madia, secondo cui l’amministrazione della Polizia di Stato è destinata a passare da 117.291 a 108.403 unità, entro il 1° gennaio 2027. Rimodulazione che, ovviamente, interessa anche le carriere dei Funzionari, prevedendo una riduzione nelle varie qualifiche di 800 unità dalla carriera cd. ordinaria che scende da 4.500 a 3700 unità

In tale contesto, i Decreti legislativi nn. 95/2017, 126/2018 e 172/2019 hanno, poi, previsto la dirigenzializzazione della qualifica di Vice questore aggiunto e della neoistituita qualifica di Vice questore e qualifiche equiparate delle carriere dei Funzionari tecnici, che necessitano dell’individuazione dei prescritti posti di funzione

Importanza strategica per il Dipartimento, poi, è stata anche l’opportunità di rivedere nel suo complesso l’organizzazione e la rimodulazione territoriale e centrale dell’Amministrazione, mettendo mano anche alle singole piante organiche ormai risalenti al 1989 e non più attagliate alle esigenze del Paese e alla sempre più ampia specificità dei compiti assegnati alla Polizia di Stato

Come Federazione, in primis, pur riconoscendo il ponderoso e difficile lavoro svolto dal gruppo di missione e da tutti coloro che a vario titolo hanno meritoriamente collaborato alla sua stesura finale, abbiamo riaffermato la necessità di superare la cd. legge Madia del 2015 che, fotografando gli organici delle forze di polizia nel loro momento di maggiore difficoltà seguita da anni del blocco del tur-over, ha cristallizzato una pericolosa situazione di carenze di organico, prevendendo, altresì, ulteriori importanti ridimensionamenti entro il 1° gennaio 2027. Disposizione che, a nostro avviso, va respinta con forza da tutte le parti in causa, prevendendo, visto anche il contesto completamente mutato dal 2015 e la sempre maggiore richiesta di sicurezza da parte del Paese, un incremento significativo degli organici a partire proprio dalla qualifica di dirigente superiore a scendere, con il recupero totale delle diecimila unità circa. E, ad esempio, restando al tema dell’incontro, intanto andrebbero conquistate almeno ulteriori 24 posizioni di dirigente superiore che bene potrebbero svolgere la funzione di vicario in tutte quelle questure dirette da un dirigente generale; così come risulta veramente assurdo dover addirittura perdere 51 posti di funzione di primo dirigente e 300 tra vice questore e vice questore aggiunto.

Su queste due ultime qualifiche, poi, pur avendo una dotazione organica complessiva unitariamente intesa, abbiamo chiesto che nella conseguente Circolare esplicativa sia evidenziato come, nell’individuazione e assegnazione dei relativi posti di funzione, sia riconosciuto il principio dell’anzianità professionale, quindi, della diversa qualifica acquisita, atteso, altresì, che anche il posto di funzione ricoperto dal vice questore rileva ai fini dello scrutinio per la promozione alla qualifica superiore di primo dirigente.

Tali rassicurazioni si rendono ancor più necessarie dal momento che, se per la riorganizzazione delle articolazioni periferiche, condivisibili o meno, sono stati comunque illustrati i diversi criteri e parametri presi in considerazione ai fini della loro rimodulazione, per l’individuazione dei posti di funzione, centrali e periferici, di cui al presente incontro, alcun criterio è stato illustrato.

Altra perplessità, al riguardo, che sarà comunque ripresa ed affrontata nel corso dell’incontro per l’atto ordinativo unico degli uffici periferici, è stata quella relativa alla visione strategica di un innalzamento di alcuni Uffici territoriali, passati al rango dirigenziale (pur da noi richiesta in alcuni casi per le evidenti mutate esigenze del territorio nel corso di questi oltre trent’anni) che, tuttavia, in modo del tutto contraddittorio, si vedono depauperare le aliquote di personale oggi presente.

Altro tema affrontato dalla nostra Federazione è stato quello relativo ai posti di funzione riservati al personale del ruolo tecnico, per il quale abbiamo consegnato ai vertici presenti un accurato e specifico documento, riportandone qui di seguito solo un breve cenno. Come noto, infatti, l’intenso lavoro del riordino delle carriere aveva anche, tra i suoi obiettivi, la valorizzazione delle professionalità del ruolo tecnico-scientifico e professionale della Polizia di Stato; tale aspetto strategicamente rilevante sembrerebbe essersi esaurito nell’ambito del settore logistico mediante il potenziamento della Direzione centrale per i servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale e dell’assetto logistico territoriale laddove, invece, sarebbe stato necessario definire una maggiore presenza dei tecnici negli ambiti investigativi, quali la polizia scientifica e della sicurezza cibernetica. Ne è conseguito che nella riorganizzazione delle articolazioni periferiche, anche nell’ambito dei settori investigativi, abbiamo costatato che i posti di funzione di dirigente e coordinamento sono ancora esclusivamente affidati al ruolo che espleta funzioni di polizia, senza nemmeno creare i presupposti per una ridefinizione delle competenze territoriali, ampliando in modo anomalo le differenze tra i vari settori.

Nel merito del complessivo progetto, ed in riferimento sia alla determinazione dei posti di funzione che al progetto di riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell’Amministrazione della P.S., crediamo sia opportuno citare, nella parte motiva dei decreti, anche le norme recanti l’istituzione della Direzione centrale di Polizia Scientifica e Sicurezza Cibernetica oltre che del CERT (Computer Emergency Response Team), al momento assenti, alla stregua di quanto viene effettuato per l’Ispettorato delle Scuole, e per i quali ci aspettiamo una presenza tutt’altro che marginale di Funzionari e personale tecnico. E’ altresì necessario che la definizione di “coordinatore attività complesse”, presente per tutti i profili tecnico-professionali, sia riempita di contenuti specifici evitando, così, interpretazioni del tutto personalistiche

Da ultimo, ma non certo per importanza, abbiamo chiesto al Capo della Polizia l’istituzione di un Gruppo di lavoro tra Amministrazione e OO.SS. che, riprendendo i lavori già avviati negli anni addietro ed oggi fermi, ci consenta di confrontarci su tutte quelle tematiche del ruolo tecnico ancora inevase e che necessitano di approfondimenti, a partire dai posti di funzione all’interno della Polizia Postale, Scientifica e Sicurezza Cibernetica

In conclusione, il Capo della Polizia ha accolto la nostra richiesta avanzata nel corso dell’incontro, ed ha comunicato l’intenzione di convocare una nuova riunione a breve.

Posti di Funzione – Comunicato 31.3.2022_compressedRoma, 31 marzo 2022