Progetto posti di funzione

Nell’ambito del progetto di riorganizzazione dei posti di funzione del personale dirigente e direttivo della Polizia di Stato, premesso che il numero dei funzionari di Polizia dovrà ridursi, entro il 1° gennaio 2027, da 4.500 a 3.700 unità, risultando queste per legge, alla fine, così suddivise:

– 32 dirigenti generali di pubblica sicurezza;

– 195 dirigenti superiori;

– 658 primi dirigenti;

– 1295 vice questori e vice questori aggiunti;

– 1520 commissari capo, commissari e vice commissari.

Una delegazione del Dipartimento della pubblica sicurezza, guidata dal prefetto Savina, ci ha sottoposto ieri, in videoconferenza, il progetto di distribuzione dei funzionari in tutte le articolazioni centrali e periferiche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza.

Abbiamo apprezzato lo sforzo compiuto per cercare di dare organicità e coerenza alle ipotesi formulate, ma abbiamo anche evidenziato alcune perplessità su decisioni relative a specifiche realtà e alla perdurante assenza di indicazioni particolareggiate in relazione alla distribuzione all’interno del Dipartimento.

Trattandosi di una distribuzione a regime che dovrà essere accompagnata da una fase sufficientemente lunga (che in questi oltre sei anni vedrà pensionamenti, promozioni, avvicendamenti a domanda, ecc.), abbiamo chiesto ed ottenuto rassicurazione che, finché non si arrivi alla posizione a regime, ancorché in sovrannumero, nessun funzionario sia trasferito d’autorità.

In virtù dell’importanza che rivestirà il provvedimento, abbiamo chiesto un maggiore sforzo per far meglio chiarezza in ordine all’attribuzione dei posti di funzione riservati ai vice questori e quelli destinati ai vice questori aggiunti.

L’approvazione del provvedimento finale deve avvenire contemporaneamente a quella dei *decreti attuativi che specificano quali uffici o articolazioni di uffici possono essere affidate a commissari capo e commissari.

A nostro avviso, vanno poi assunte iniziative legislative per consentire ai commissari capo di dirigere commissariati distaccati e di essere individuati come vice dirigenti, insieme ai commissari, di uffici la cui dirigenza è affidata a vice questori o vice questori aggiunti.

Vanno inoltre puntualmente delineate le funzioni dei funzionari tecnici, con particolare riferimento agli uffici che essi possono dirigere.

Abbiamo altresì evidenziato come, stante l’individuazione delle diverse fasce e relativa collocazione delle questure, nell’ambito della medesima fascia a ciascuna di esse deve corrispondere, nelle rispettive articolazioni interne, un analogo numero di posti di funzione.

L’Amministrazione ha ascoltato con grande interesse le nostre proposte e, attesa la oggettiva difficoltà nell’affrontare un tema così rilevante in videoconferenza, al fine di meglio comprendere alcune dinamiche e spiegare in modo più compiuto alcune nostre richieste, abbiamo chiesto un incontro bilaterale con lo stesso prefetto Savina e la struttura di missione, prima che si formalizzi la chiusura del progetto in argomento.

Con riferimento al ruolo tecnico-scientifico e professionale abbiamo ribadito che gli uffici dirigenziali a vocazione tecnica debbano essere diretti da personale della carriera dei funzionari tecnici e, in caso di assenza di quest’ultimi per carenze organiche nell’ambito territoriale, da personale del ruolo degli ispettori tecnici per i quali sono stati mantenuti i profili professionali.

È stato, inoltre, nuovamente evidenziato che la chiusura del servizio personale tecnico scientifico e professionale impatterà negativamente sulla gestione del personale dei ruoli tecnici, scientifici e professionali, anche con riferimento all’attribuzione degli incarichi di direzione degli uffici a vocazione tecnica.

Per quanto concerne la Polizia Scientifica abbiamo sostenuto che le articolazioni territoriali del Servizio debbano essere poste sotto la direzione di personale della carriera dei funzionari tecnici, contrariamente a quanto accade attualmente; infatti, allo stato, i gabinetti polizia scientifica sono posti alle dipendenze di dirigenti e funzionari del ruolo ordinario.

Abbiamo sostenuto con fermezza la linea per cui la struttura prevista per la Direzione centrale di sanità, al cui vertice è posto un dirigente generale medico, debba essere riprodotta anche per le altre direzioni centrali che operano nell’ambito tecnico-scientifico (ad esempio la Direzione centrale dei servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale a nostro avviso deve essere posta alle dipendenze di un dirigente generale tecnico o un prefetto, con rotazione periodica tra i vari profili professionali di appartenenza ovvero di provenienza).

Con riferimento alla titolarità degli uffici a vocazione tecnica in caso di assenza del dirigente, contrariamente all’orientamento dell’Amministrazione, che vorrebbe in ogni caso continuare ad attribuirla a personale del ruolo ordinario, abbiamo ribadito quanto previsto dall’art. 5, comma 2, d.P.R. 782/1985, dove si dispone che “Il personale della Polizia di Stato che esplica funzioni di polizia è tenuto ai doveri di subordinazione nei confronti del personale della Polizia di Stato che svolge attività tecnico-scientifica o tecnica o di carattere professionale di qualifica superiore o corrispondente verso il quale si determini, in relazione alla funzione esercitata, un rapporto di dipendenza”.

Infine, vista la complessità della materia trattata, abbiamo chiesto che la questione sia oggetto di ulteriore trattazione al fine di giungere a decisioni ottimali e condivise.

Il comunicato