OGGETTO: Progetto di riorganizzazione delle articolazioni periferiche
dell’ Amministrazione della pubblica sicurezza:
– Schema di Decreto del Capo della Polizia — Direttore Generale della
pubblica sicurezza, da adottare ai sensi dell’articolo 9 del D.P.R. 22
marzo 2001, n. 208, avente ad oggetto la definizione dell’assetto
ordinativo, delle competenze e delle dotazioni organiche delle
articolazioni periferiche dell’Amministrazione della pubblica
sicurezza.
Informazione preventiva ex art. 25, comma 2, del D.P.R. 164/2002.

Come noto, a partire dal 2017, il Dipartimento della pubblica sicurezza ha
avviato un progetto di revisione dell’assetto ordinativo delle articolazioni periferiche
dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, di cui all’articolo 2 del D.P.R. n.
208/2001.

L’esigenza di una complessiva rimodulazione dell’organizzazione di tali
strutture si è resa, infatti, necessaria oltre che per l’oggettiva obsolescenza e per la
frammentazione del quadro regolatorio di riferimento, anche alla luce della significativa
riduzione degli organici del personale della Polizia di Stato, realizzata attraverso il
D.Lgs. 29 maggio 2017, n. 95, in attuazione della delega recata dall’articolo 8, comma I,
lettera a), della legge-delega 7 agosto 2015, n. 124.

Infatti, la provvista organica della Polizia di Stato è destinata a passare, entro il
1° gennaio 2027, da 117.291 a 108.403 unità.

Il predetto D. Lgs. n. 95/2017, che ha attuato il cd. “riordino” delle carriere, ha
anche determinato la “dirigenzializzazione” delle qualifiche di Vice questore e di Vice
questore aggiunto, nonché delle qualifiche equiparate della carriera dei Funzionari
tecnici e delle carriere dei Medici e dei Medici veterinari della Polizia di Stato.

I rilevanti interventi sin qui descritti hanno, quindi, richiesto una complessiva
rivisitazione delle precedenti scelte organizzative, al fine di ottimizzare l’impiego delle
risorse disponibili e di individuare nuove soluzioni, tese a rendere le diverse strutture
che operano sul territorio più efficienti e flessibili.

Parallelamente, attraverso il D.M. 6 febbraio 2020, recante il nuovo assetto
ordinativo del Dipartimento della pubblica sicurezza, è stata realizzata anche la
riorganizzazione delle strutture centrali, la cui attuazione si è ormai conclusa nel corso
del 2021.

Per quanto riguarda il “comparto periferico”, le attività di studio,
approfondimento ed analisi, affidate ad un apposito Gruppo di lavoro (trasformato in
“Struttura di missione per la riorganizzazione delle articolazioni periferiche”, a
decorrere dal giugno 2019), hanno permesso di delineare un nuovo modello
organizzativo delle Questure e dei Commissariati di P.S. e di rideterminare le dotazioni
organiche assegnate a tali strutture.

A tal fine, il predetto Gruppo di lavoro ha predisposto un articolato sistema di
indicatori, sottoposti anche al vaglio dell’ISTAT, tesi a rilevare le criticità rilevanti sotto
il profilo dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica ed i carichi di lavoro dei singoli
contesti territoriali di riferimento.

Inoltre, con il contributo delle competenti Direzioni centrali, è stata operata una
complessiva revisione dell’assetto ordinativo, dei livelli di preposizione e degli organici
delle altre strutture della Polizia di Stato di Stato che operano sul territorio.

Un diverso Gruppo di lavoro tematico ha, altresì, curato la complessiva
rivisitazione delle strutture preposte allo svolgimento dei compiti di supporto tecnico-
logistico sul territorio, delineando una nuova articolazione territoriale, in simmetria con
le soluzioni adottate a livello centrale a seguito della riorganizzazione del Dipartimento
della P.S., attuata col predetto D.M. 6 febbraio 2020.

Le linee generali di tale progetto sono già state illustrate a codeste OO.SS. in
occasione di una serie di incontri svoltisi nel corso del tempo.

Un primo, fondamentale passaggio è stato realizzato con l’aggiornamento del
quadro regolatorio concernente l’ordinamento degli uffici periferici, significativamente
innovato per effetto del D.P.R. 5 dicembre 2019, n. 171, che ha modificato il citato
D.P.R. n. 208/2001.

Tali modifiche attendono di essere portate a definitivo compimento attraverso i
necessari provvedimenti attuativi di cui all’articolo 3 del richiamato D.P.R. n. 171/2019,
di competenza del Ministro dell’interno e del Capo della Polizia – Direttore Generale
della Pubblica Sicurezza.

Al riguardo, si rappresenta che la rideterminazione dei posti di funzione delle
qualifiche dirigenziali di livello non generale è stata realizzata con lo schema di decreto
ministeriale sottoposto all’attenzione di codeste 00.SS. con nota n. 995 del 28 febbraio
u.s., ai fini dell’informazione preventiva di cui all’art. 25, comma 2, del D.P.R.
164/2002.

Per quanto concerne, invece, la revisione dell’assetto ordinativo delle
articolazioni periferiche dell’ Amministrazione della pubblica sicurezza, l’Ufficio per
l’Amministrazione Generale del Dipartimento ha predisposto lo schema di decreto
direttoriale indicato in oggetto, che si trasmette in Ann. 1 alla presente, corredato delle
relative tabelle di accompagnamento. Tenuto conto della sua complessità, al fine di
fornire un più esaustivo quadro d’insieme, si allega anche un’apposita nota illustrativa
di sintesi (Ann. 2).

Il provvedimento riunisce, per la prima volta in un unico atto, le disposizioni
concernenti le linee di dipendenza, l’organizzazione, le funzioni e le dotazioni
organiche degli uffici della Polizia di Stato che operano sul territorio.

Dal punto di vista metodologico, il predetto Ufficio dipartimentale ha
evidenziato che la stesura del decreto è stata organizzata in più fasi, al fine di assicurare
un confronto costante e dinamico con la Direzione centrale per gli affari generali e le
politiche del personale della Polizia di Stato e con le singole Direzioni centrali
interessate, per gli aspetti di rispettiva competenza.

Restano esclusi dal provvedimento solo l’Ufficio presidenziale della Polizia di
Stato presso la Sovraintendenza centrale dei servizi di sicurezza della Presidenza della
Repubblica, nonché gli Ispettorati di pubblica sicurezza “Vaticano”, ‘Senato della
Repubblica”, “Camera dei Deputati” e “Palazzo Chigi”, il cui ordinamento, in
considerazione delle obiettive specificità che li contraddistinguono, sarà determinato
con separato provvedimento.

L’adozione di un “Atto ordinativo unico” anche per gli uffici periferici della
Polizia di Stato – che si colloca in linea di stretta continuità con l’esperienza maturata in
occasione della riorganizzazione del Dipartimento della pubblica sicurezza, realizzata
col ripetuto D.M. 6 febbraio 2020 – presenta, infatti, una serie di apprezzabili vantaggi,
tra cui l’Ufficio per 1’ Amministrazione Generale ha segnalato:

> la più agevole individuazione della disciplina concernente l’assetto ordinativo
delle articolazioni periferiche dell’ Amministrazione della pubblica sicurezza, sin
qui parcellizzata in decine di atti, susseguitisi nel corso del tempo, spesso,
peraltro, assai risalenti e tra loro non coordinati;
> la maggiore uniformità delle tecniche di drafting e della complessiva
Impostazione del provvedimento, con conseguente migliore leggibilità del testo.
In adesione a quanto stabilito dall’articolo 9 del D.P.R. n. 208 del 2001, infatti,
il provvedimento si limita a definire, per ogni ufficio, l’ordinamento, la natura, i
compiti, le linee di dipendenza gerarchica e funzionale, la sede e le dotazioni
organiche assegnate. Di conseguenza, saranno affidate a separati atti le eventuali
ulteriori disposizioni di dettaglio, come ad esempio quelle relative alle modalità
d’impiego o di funzionamento degli uffici e reparti;
> l’omogeneità dell’assetto di strutture tra loro analoghe, tale da evitare inutili
duplicazioni, favorendo un più corretto e razionale impiego delle risorse umane,
strumentali e di mezzi a disposizione.

Tanto si rappresenta ai fini di cui in oggetto, per eventuali osservazioni e/o
contributi che codeste OO.SS. vorranno far pervenire entro il 16 marzo p.v.

La nota

Allegato 1

Allegato 1 bis

Allegato 2