OGGETTO: Progetto di riorganizzazione della Polizia di Frontiera.
Informazione preventiva ai sensi dell’art. 25, comma 2, d.P.R. n. 164/2002.

In relazione all’oggetto, si rappresenta che la Direzione Centrale
dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere ha qui comunicato il progetto di
rimodulazione della Polizia di Frontiera che di seguito si illustra, volto a fornire una
risposta più funzionale alle mutate esigenze operative derivanti non solo da un
aumento esponenziale del volume di traffico, ma anche dal cambiamento delle
dinamiche migratorie presso le frontiere.

Il progetto prevede un incremento delle risorse umane di 667 unità
(incremento entro il 2027 per raggiungere un totale di 5299 unità, a cui si
aggiungono 32 operatori dei ruoli tecnici) e la riorganizzazione di alcuni presidi di
polizia di frontiera secondo le seguenti modalità:

A) Istituzione e Trasformazione di Uffici

Istituzione di due Uffici di Polizia di Frontiera terrestri:

> Settore Polizia di Frontiera terrestre di Bardonecchia

I dati operativi registrati al confine con la Francia in tema di gestione del fenomeno
migratorio, di contrasto al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera hanno
evidenziato l’esigenza di istituire un Settore di Polizia di Frontiera terrestre, distinto
dal Commissariato di P.S.; organico previsto: 40 unità.

> Settore Polizia di Frontiera terrestre del Brennero

Il monitoraggio nel tratto di confine italo austriaco, presso il valico del Brennero, ha
evidenziato una consistente pressione migratoria in ingresso/uscita Stato, tale da
comportare la trasformazione dell’attuale Commissariato in Settore di Polizia di Frontiera terrestre. Al Settore verrebbero comunque conferite le attribuzioni di Commissariato con relativo potenziamento dell’organico.

B) Devoluzione delle funzioni di Polizia di Frontiera alle Questure

Alcuni scali aerei e marittimi sono stati interessati, negli ultimi anni, da un
decremento/cancellazione dei collegamenti extra Schengen concentrati, peraltro, solo
in alcuni giorni della settimana. Si è pertanto ritenuto di devolvere alle Questure
competenti per territorio i compiti di polizia di frontiera, con la contestuale
assegnazione di un’aliquota di personale proveniente dagli Uffici di Frontiera:

> Ufficio Polizia di Frontiera Marittima di La Spezia

Lo Scalo non è più interessato da alcun collegamento passeggeri con Paesi extra-
Schengen e l’Ufficio Polizia di Frontiera assolve le relative funzioni solo nei
confronti degli equipaggi del traffico mercantile. Il traffico crocieristico, pur
rilevante, non comporta controlli di frontiera, poiché attiene a collegamenti intra-
Schengen.

> Ufficio Polizia di Frontiera Aerea di Parma

Lo Scalo è interessato da un esiguo traffico passeggeri, prevalentemente intra-
Schengen, peraltro in progressivo decremento.

> Ufficio Polizia di Frontiera Aerea di Brescia

Lo Scalo ha registrato negli anni un progressivo decremento del traffico, tra l’altro
con limitate tratte extra-Schengen.

> Ufficio Polizia di Frontiera Marittima di Taranto

Lo Scalo è interessato esclusivamente da un traffico di navi cargo e l’attività di
polizia di frontiera è limitata alla sola emissione di visti per i relativi equipaggi.

> Ufficio Polizia di Frontiera Marittima di Gioia Tauro

Lo Scalo è interessato esclusivamente da un traffico di navi cargo e l’attività di
polizia di frontiera è limitata all’emissione di visti per i relativi equipaggi.

C) Accorpamento di Uffici

Tale soluzione organizzativa, già in atto in altre realtà, prevede l’unificazione di
alcuni Uffici di Frontiera, non distanti tra loro e che operano nella stessa provincia,
in un unico Ufficio di livello dirigenziale, al fine di ottimizzare le risorse disponibili
attraverso l’accorpamento dei rispettivi settori burocratici, con conseguente recupero
di unità da destinare ai servizi operativi:

> Accorpamento dell’Ufficio Polizia di Frontiera Marittima di Trieste con il Settore Terrestre di Trieste

Nel capoluogo giuliano sono presenti due articolazioni di Specialità, il Settore di
Polizia di Frontiera terrestre e l’Ufficio Polizia di Frontiera marittima, distanti tra
loro circa 2 Km. Attualmente risultano 29 operatori addetti a servizi burocratici (7
alla Polmare e 22 al Settore terrestre).

>Accorpamento dell’Ufficio Polizia di Frontiera Aerea con l’Ufficio Polizia di Frontiera Marittima di Napoli.

Nel capoluogo campano operano l’Ufficio Polizia di Frontiera Marittima presso il
Porto e l’Ufficio Polizia di Frontiera Aerea dell’aeroporto, entrambi ubicati nel
Comune di Napoli e distanti tra loro circa 5 Km. Attualmente risultano 15 operatori
addetti a servizi burocratici (8 alla Polmare e 7 alla Polaria).

D) Rimodulazione della Sottosezione del Gran San Bernardo

Il Settore Polizia di Frontiera di Aosta, da cui dipendono le Sottosezioni di Traforo
Monte Bianco e Traforo Gran San Bernardo, è da tempo gravato dalle attività
operative connesse al consistente flusso migratorio sul confine italofrancese.
Il progetto prevede che il personale operante presso il Traforo Gran San Bernardo al
confine con la Svizzera, non interessato da importanti flussi migratori, confluisca nel
Settore che, opportunamente potenziato, assicurerà anche la vigilanza dinamica su
quella sezione di confine, anche attraverso l’impiego delle unità attualmente
destinate al settore burocratico/amministrativo di quella Sottosezione.

E) Elevazione della V Zona Polizia di Frontiera a livello di Dirigente Generale e dell’Ufficio Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino a livello di Dirigente Superiore

La V Zona Polizia di Frontiera esercita, infatti, l’attività di coordinamento, verifica,
indirizzo e supervisione sull’operato degli Uffici dipendenti, che insistono nelle
Regioni Lazio, Sardegna e Umbria, quali lo Scalo aereo di Fiumicino (primo
aeroporto a livello nazionale per traffico passeggeri) e lo Scalo marittimo di
Civitavecchia (primo porto per traffico croceristico a livello nazionale), con una
dotazione di personale pari a 1183 unità.
L’aeroporto di Fiumicino ha registrato negli ultimi anni una crescita esponenziale del
traffico passeggeri (circa 43 milioni) nonché importanti interventi infrastrutturali che
hanno determinato un ampliamento dello scalo di circa 90.000 mq, con un evidente
incremento delle aree da vigilare e del numero delle postazioni di controllo di
frontiera; forza al 30 aprile 2019: 782 operatori.

F) Rimodulazione della Zona Polizia di Frontiera — Milano

In considerazione del rilievo assunto dalla cooperazione transfrontaliera per la
gestione dei movimenti secondari, è prevista l’estensione delle competenze
territoriali della Zona Polizia di Frontiera di Milano, con la contestuale
rimodulazione della I Zona, a tutto il confine di Stato con la Svizzera (ad eccezione
del Passo del Gran San Bernardo e di Malles Venosta), al fine di individuare un
interlocutore unico nell’attività di collaborazione con le Autorità elvetiche. In tal
modo si ridelineano le competenze delle Zone di Frontiera, così da assicurare una  interlocuzione unitaria di ciascuna Zona con le omologhe Autorità dello Stato confinante (Zona Piemonte-Valle d’Aosta-Liguria/Francia, Zona Lombardia-Alto Piemonte/Svizzera, Zona Friuli Venezia Giulia-Veneto-Trentino Alto Adige/Austria e Slovenia).

Di tanto si informa, con preghiera di far pervenire eventuali osservazioni e/o contributi entro e non oltre giovedì 28 novembre p.v..

La circolare