PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE DELLA POLIZIA STRADALE

Nella giornata di ieri, 11 febbraio, si è tenuta presso il Dipartimento della pubblica sicurezza la programmata riunione per affrontare l’esame congiunto dell’informazione preventiva ricevuta dall’Amministrazione in relazione al progetto di riorganizzazione della Polizia Stradale.

L’incontro è stato presieduto dal responsabile della Struttura di missione per la riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, Luigi Savina e dal Direttore centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato, Armando Forgione, Armando Forgione, coadiuvati dal Direttore del Servizio Polizia Stradale Giovanni Busacca e dal Vice Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali, Cristina Ermini.

Nella preliminare presentazione del progetto ministeriale il Prefetto Savina ha evidenziato il notevole ampliamento dell’organico effettivo della Specialità, da dedicare principalmente ai servizi autostradali, mediante immissioni dirette dai corsi di formazione iniziale attualmente in atto e futuri.

Trattandosi di circa 700 unità i tempi non potranno essere immediati.

Il dott. Busacca ha poi proceduto ad una illustrazione approfondita e dettagliata di tutti gli aspetti della riorganizzazione, il cui punto nevralgico è per noi rappresentato dall’ipotesi di chiusura alcuni distaccamenti, considerati non più strategici ed il cui organico è ridotto ormai ai minimi termini.

Su questo punto abbiamo chiesto di avere un momento di riflessione, riservandoci di chiedere ulteriori specifici incontri al fine di riconsiderare la valutazione della strategicità dei presidi interessati, che potrebbe senz’altro migliorare rimpinguandone gli organici e di evitare disagi al personale.

Tenendo presente che le modifiche ipotizzate non possono certo essere attuate in tempi brevi, sia per la loro complessità che per rispettare le regole complessive della mobilità, abbiamo quindi insistito affinché le ipotizzate chiusure vengano almeno procrastinate fino a quando non verrà portato a termine un approfondimento complessivo e congiunto su una materia così delicata.

Roma, 12 febbraio 2020

Il comunicato