PROMOSSI PER MERITO STRAORDINARIO
E SCAVALCATI

A distanza di quasi due anni dalla sentenza n. 224/2020 della Corte Costituzionale che ha decretato l’illegittimità dell’art. 75 d.P.R. n. 335/1982 per contrasto con gli artt. 3 e 97 della nostra Costituzione e, nonostante le promesse di sanare l’evidente disparità di trattamento fatte dall’Amministrazione nel corso di un incontro con le oo.ss. svoltosi ad aprile 2021, successivamente “ufficializzate” in forma scritta nelle memorie difensive prodotte dall’Avvocatura di Stato e depositate nei vari giudizi amministrativi, ancora oggi assistiamo con grande rammarico e disappunto alla costante, continua ed inaccettabile penalizzazione ai danni di quei colleghi che hanno la sola “colpa” di aver fatto accesso alla qualifica di vice sovrintendente attraverso una promozione per meriti straordinari!

La vicenda, chiaramente molto complessa, richiede particolare attenzione ed approfondita conoscenza, al punto che persino gli stessi giudicati della Giustizia Amministrativa in svariati casi sono andati in conflitto tra loro.

Persino il “parere” del Consiglio di Stato, compulsato dall’Amministrazione dopo l’impegno di operare l’agognata ricostruzione e che avrebbe dovuto dipanare ogni dubbio residuo, in realtà ha finito per complicare ulteriormente la situazione pur lasciando all’Amministrazione la decisione su un possibile – e noi aggiungiamo NECESSARIO – intervento in autotutela.

Proprio in conseguenza della delicata e confusa situazione questa Segreteria Nazionale, che non ha mai accantonato la vicenda, dopo l’incontro con i vertici del servizio ovrintendenti del Dipartimento nel tentativo di fornire un contributo propositivo, ha formato un articolato dossier consegnato all’On. Lucia Scanu che il 25 marzo u.s.
aveva presentato l’interrogazione a risposta scritta n. 4/11683 https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/11683&ramo=C&leg=18.

L’On. Lucia Scanu, alla quale esprimiamo la nostra gratitudine per l’attenzione alle istanze del personale coinvolto, accogliendo e condividendo le argomentazioni sottoposte, ha deciso di coinvolgerci nella redazione della proposta di legge atto n. 3663 https://www.camera.it/leg18/126?tab=1&leg=18&idDocumento=3663&sede=&tipo= finalizzata a superare tutte le criticità ed iniquità che continuano a penalizzare i colleghi promossi per meriti straordinari alla qualifica di vice sovrintendente, depositata il 5 luglio.

La proposta di legge in argomento, rubricata “modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, in materia di decorrenza delle promozioni alla qualifica di vice sovrintendente conferite per merito straordinario agli assistenti capo del personale della Polizia di Stato”, in adesione al principio introdotto dalla sentenza n. 224/2020 della Corte Costituzionale, prevede l’applicazione dell’istituto della
retrodatazione giuridica ai colleghi promossi per merito straordinario alla qualifica di vice sovrintendente attraverso l’attribuzione della decorrenza giuridica acquisita dal personale vincitore di concorso per la medesima qualifica alla data dei fatti ed ha efficacia per il personale della Polizia di Stato che si trova ancora nel ruolo sovrintendenti che sia stato promosso per merito straordinario alla qualifica di vice sovrintendente a decorrere dall’entrata in vigore dell’art. 24 quater d.P.R. n. 335/1982.

Senza volerci ulteriormente addentrare nella spinosa questione di diritto, che evidentemente verrà discussa in altri contesti anche con il nostro contributo, riteniamo indispensabile ripartire dall’inizio e, per quanto possibile, provare a restituire onori e meriti a quei colleghi che la stessa Amministrazione ha ritenuto meritevoli del più elevato dei riconoscimenti previsto per gli appartenenti alla Polizia di Stato.

E già, perché in tutta questa vicenda fatta di comunicati sindacali, istanze del personale, ricorsi alla Giustizia Amministrativa, sentenze, pareri, interrogazioni parlamentari e proposte di legge, quello che ai più è sfuggito, è che stiamo parlando del percorso professionale di donne e uomini della Polizia di Stato che hanno messo a repentaglio la propria incolumità fisica, che hanno salvato vite umane, assicurato alla Giustizia pericolosi criminali o latitanti, di poliziotti che si sono gettati tra fiamme alte o inacque limacciose, contribuendo in maniera determinante all’interruzione di gravissimi fatti delittuosi, et.

Quei poliziotti, dopo le fanfare, le strette di mano e le manifestazioni pubbliche e dopo aver ricoperto il ruolo di Sovrintendente per svariati anni, ancora oggi continuano a vedersi SCAVALCATI da altri colleghi che hanno legittimamente fatto accesso alla stessa qualifica come vincitori di concorso interno usufruendo della retrodatazione della sola decorrenza giuridica ex art. 24 quater del d.P.R. n. 335/1982.

In tal senso, la semplificazione delle procedure concorsuali interne a titoli introdotte in via transitoria con il D.Lgs. n. 95/2017 e tese a valorizzare i percorsi professionali, anche alla luce dei criteri di valutazione recentemente adottati dalla commissione del concorso interno per 2662 vice ispettori, ha finito per penalizzare ulteriormente in maniera lampante e inaccettabile i colleghi promossi per merito straordinario alla qualifica di vice sovrintendente.

Questi, infatti, pur avendo ricoperto effettivamente il ruolo di ufficiale di p.g. per un numero maggiore di anni rispetto ai colleghi vincitori di concorso interno immessi successivamente nella stessa qualifica, non potendo usufruire della retrodatazione giuridica ottengono una valutazione del relativo titolo (anzianità nella qualifica) di parecchi punti inferiore rispetto ai colleghi vincitori di concorso interno!

In considerazione di quanto sopra, alla luce delle evidenze e del tempo trascorso e tenuto conto della perdurante condizione di penalità vissuta da gran parte dei colleghi promossi per merito straordinario alla qualifica di vice sovrintendente, nelle more delle discussioni della proposta di legge e in assenza di quel NECESSARIO provvedimento in autotutela dell’Amministrazione che preveda la retrodatazione della sola decorrenza giuridica a tutto il personale coinvolto e ancora in servizio o comunque non transitato nella qualifica superiore, FSP Polizia di Stato ha scritto al Capo della Polizia per chiedergli di prevedere, sin dal prossimo concorso interno a titoli una voce ad hoc per l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo – alla stregua di quanto già fatto in passato per i concorsi interni da vice sovrintendenti con il personale risultato idoneo alle precedenti prove selettive – ESCLUSIVAMENTE al personale che ha fatto accesso al ruolo dei sovrintendenti attraverso la promozione per meriti straordinari, garantendo altresì ai predetti, a prescindere dalla qualifica rivestita, la possibilità di concorrere nell’aliquota riservata ai sovrintendenti capo.

Il comunicato