Oggetto: richiesta convocazione rappresentanze Comparto sicurezza e difesa.

Pregiatissimo Prof. Mario Draghi, Presidente del Consiglio Incaricato,

Le scriviamo in queste ore decisive per la formazione della compagine governativa che La affiancherà nell’assolvimento del mandato conferitoLe la scorsa settimana dal Capo dello Stato, per formulare innanzitutto i nostri migliori auspici affinché l’Esecutivo che guiderà riesca a far superare all’Italia la pandemia e la conseguente crisi economica e sociale che la attanaglia. Al contempo richiamiamo anche la Sua attenzione sul fatto che, incontrando le Parti sociali, non ha potuto ascoltare la voce di mezzo milione di lavoratori addetti al funzionamento di una delle più importanti e strategiche infrastrutture immateriali del Paese, rappresentata dalle Forze di Polizia, alle quali, come nel caso della Polizia di Stato, è demandato l’onere di assicurare non solo l’ordine e la sicurezza pubblica ma, più in generale, la pacifica convivenza in un contesto di oggettiva criticità socio-economico e di vera e propria emergenza umanitaria. Non appare superfluo, al riguardo, richiamare lo straordinario impegno delle donne e degli uomini della Polizia di Stato in favore delle “nostre comunità” comprensibilmente spaventate dal quadro pandemico e dallo spettro della povertà, tutt’uno con la diuturna opera di sensibilizzazione e di informazione da loro svolta nei confronti dei cittadini, anche allo scopo di intercettare eventuali necessità e richieste di aiuto.

Ciò premesso, ci sono ben noti i limiti normativi che impediscono agli appartenenti alle FF.PP. e alle FF.AA. di aderire a Confederazioni o a sigle sindacali che abbiano relazioni organizzative con esse: per questo la normativa vigente prevede, ad esempio, che il Governo presenti in anticipo il Def non solo alle parti sociali generali, ma anche a sindacati e rappresentanze militari del Comparto Sicurezza e Difesa.

Prendiamo atto, altresì, che il rigido protocollo finora seguito non contempli la possibilità di “consultare” anche i sindacati di Polizia e le rappresentanze militari, ma non rinunciamo all’idea che, proprio la drammaticità del momento e la complessità delle sfide che impegnano le migliori risorse del nostro Paese, possano suggerirLe l’opportunità di “chiamare a raccolta” anche “la Polizia” per arricchire l’agenda del governo da Lei presieduto, raccogliendo utili spunti di riflessione sul tema della sicurezza “latu sensu”.

In attesa di un cortese cenno di riscontro Le inviamo i più cordiali saluti.

La lettera