lucillaNel ribadire la comune volontà di non arrestare il processo riformatore, non si può prescindere dall’esigenza di vederlo attuato attraverso scelte ispirate ai principi di  trasparenza, logicità delle scelte ed efficacia dei risultati in termini di incremento e di efficienza del sistema.

In tal caso, ringraziamo il Presidente Mattarella per aver rammentato che la sicurezza, al pari della salute e dell’istruzione, è un compito irrinunciabile dello Stato democratico, per la garanzia dei diritti dei cittadini, evidenziandone così il carattere eminentemente civile.

            Per tali ragioni, non si comprende davvero come la razionalizzazione del Comparto sicurezza possa essere attuata attraverso l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri.

            Lo affermano i segretari generali del SIULP, SIAP, SILP CGIL, UGL Polizia di Stato e UIL Polizia che rappresentano percentualmente la stragrande maggioranza dei lavoratori della Polizia di Stato.

            E’ evidente, affermano i sindacati, che questo progetto può essere giustificato solo ed esclusivamente con la volontà del governo di militarizzare nuovamente la funzione di Polizia e con esso comprimere i diritti di libertà dei cittadini e dei lavoratori della Forestale cui sarebbe sottratto un vitale e consolidato patrimonio di diritti.

            Per queste ragioni, aggiungono, sarebbe opportuno un intervento del Presidente del Consiglio finalizzato a chiarire se l’obiettivo del Governo sia quello della riduzione delle forze di Polizia o della militarizzazione della funzione con l’attribuzione di inedite competenze alla quarta forza armata.

            In tal senso i Sindacati di Polizia lanciano l’allarme a Camera e Senato invitando i Parlamentari a presentare interrogazioni al Governo per conoscerne le reali intenzioni e scongiurare il rischio che questioni strategiche e vitali per l’equilibrio del sistema e della sicurezza in genere vengano affrontate e risolte in sordina o subordinate ad interessi di cui si sconosce il grado e la natura, e ancor di più la reale efficacia a favore della cittadinanza.

            E’ ovvio, concludono i sindacati, che rispetto alla eventuale persistenza di un atteggiamento di silente indifferenza, sarà necessario ricorrere a strumenti più incisivi di sensibilizzazione, compresa la possibilità di attuare mirate azioni di contrasto, legittime,  contro il subdolo tentativo di spostare di oltre un trentennio le lancette della storia e riportare indietro il Paese, limitando i diritti dei cittadini e di una parte significativa dei lavoratori del comparto sicurezza.

 

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