COMUNICATO STAMPA

 

Appare veramente “contro natura” immaginare che il capo dei capi” di Cosa Nostra possa tornare libero a casa sua perché gravemente malato, senza pensare contemporaneamente alle vittime di mafia e ai loro familiari, verso i quali il boss non ha mai mostrato il benché minimo segno di pentimento.

Il boss è gravemente malato, afferma la Corte di Cassazione, e il giudice di sorveglianza dovrà meglio articolare la propria decisione di negare il differimento della pena.

Confidiamo che ciò accada nel pieno rispetto del nostro ordinamento giuridico e del diritto di Riina di essere curato al meglio e di <<morire dignitosamente>> ma in carcere e, se occorresse, in ospedale, non a Corleone, non a casa sua – ha dichiarato il Segretario Generale Valter Mazzetti.

E’ innegabile che siamo esterrefatti – ha continuato Mazzetti – ed è per tale ragione che l’Ugl Polizia di Stato effettuerà un sit-in per la “legalità e la memoria” proprio a Bologna il prossimo 7 luglio, in occasione dell’udienza innanzi al Tribunale di Sorveglianza.

Il sit-in – prosegue il Segretario generale Valter Mazzetti – sarà un momento anche per ricordare tutti coloro che sono stati brutalmente uccisi dalla mafia per servire lo Stato o per ribellarsi a quelle logiche criminali, per ricordare tutti coloro ai quali è stato sottratto quel naturale diritto di crescere i propri figli, di passare gli ultimi anni insieme ai propri genitori, di invecchiare accanto alle proprie mogli o ai propri mariti e, poi, morire dignitosamente.

Affidare Riina alla sua famiglia significherebbe, tra l’altro, sfregiare ancora una volta il ricordo di quanti sono stati trucidati senza pietà e il dolore, mai sopito, dei loro familiari.

Non può esserci clemenza – conclude Mazzetti – per chi, come lui, non si è mai ravveduto ed ha continuato da pluri-ergastolano ottuagenario, ma sempre lucidissimo, ad essere il capo di Cosa Nostra. Resti quindi nella stanza d’ospedale fino alla sua morte.

Roma 7 giugno 2017

La Segreteria NazionaleIl Comunicato