Trattative per rinnovo contratto: riunione sulle relazioni sindacali
Il Sindacato deve essere al servizio dei poliziotti,
si passi al più presto all’esame delle retribuzioni.
Proseguono in sede tecnica le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per
l’ormai praticamente concluso triennio 2019/2021 e, come previsto dall’ordine del giorno, la riunione
tra Funzione pubblica e rappresentanti dei sindacati maggiormente rappresentativi dei lavoratori delle
Forze di polizia ad ordinamento civile, tenutasi giovedì 30 settembre, è stata interamente dedicata al
tema delle relazioni sindacali, uno strumento che per noi deve essere al servizio dei poliziotti.
Tramite le relazioni sindacali possiamo difendere i diritti dei poliziotti ed è per questo che abbiamo
rivendicato che l’ Amministrazione sia obbligata ad informarci sempre preventivamente su tutte le
materie previste per il pubblico impiego, in modo da consentirci di attivare un confronto preventivo
con la controparte su tutte le questioni che incidono sulla vita del poliziotti, come orari e turni di
servizio, orari e modalità della somministrazione dei pasti, diritti alle indennità come OP, eccetera.
Ma la priorità assoluta delle trattative in atto devono essere le retribuzioni ed 1 diritti del poliziotti, che
per legge avrebbero diritto, dal 1995, a misurare la rappresentanza sindacale anche sul loro voto a
scrutinio segreto sui posti di lavoro. Un diritto da cui solo 1 poliziotti vengono esclusi. Perché? E
perché, anziché puntare su questo, si chiede di innalzare gli indici di rappresentatività o introdurli in
sede locale, cercando di violare la legge che li delinea? Non certo nell’interesse dei poliziotti!
Per noi l’attenzione deve essere quindi concentrata sull’allargamento delle possibilità di tutela dei
colleghi, anziché sul rimettere in discussione questioni antiche già brillantemente e definitivamente
risolte dal Consiglio di Stato, perché il Sindacato deve puntare a valorizzare la volontà dei poliziotti e
non certo a cristallizzare la situazione attuale, tentando così di impedire, nei fatti, la nascita di nuovi
soggetti o di nuove aggregazioni tra quelli esistenti per di mantenere un perenne status quo.
Al termine della riunione, mentre la parte pubblica si riservava di elaborare una bozza di articolato
sulle relazioni sindacali, abbiamo fermamente rivendicato che si cominci al più presto a parlare di
ciò che interessa più da vicino i poliziotti e cioè delle questioni economiche, ivi comprese le
indennità accessorie, ferme da vent’anni, ma anche che dal Governo giungano finalmente precise
garanzie sugli effettivi contenuti del “Pacchetto specificità”, legato al tavolo contrattuale in atto.
Per noi, come abbiamo già detto e ripetuto più volte in tutte le sedi, in quel “pacchetto” ci devono
essere almeno una “previdenza dedicata” che sostituisca – in meglio e non in peggio – quella
integrativa – mal Istituita per no1 – e sia perequata rispetto a quella del militari con l’applicazione del
famoso art. 54 a parità di condizioni, insieme ad una tutela legale finalmente adeguata alle nostre
peculiarità e a un’idonea copertura assicurativa dei nostri infortuni professionali.
Roma, 1° ottobre 2021
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