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Come direbbe Fantozzi dopo aver partecipato all’ultimo incontro odierno sulla corazzata Potemkin del Riordino delle Carriere: “È una cagata pazzesca!”

Ma quella rimane una delle più esilaranti scene cult del film comico “Il secondo tragico Fantozzi”, mentre l’incontro avuto oggi al Dipartimento, ahinoi, è tragicomicamente una realtà che ci ha obbligati, per rispetto di noi stessi e per i colleghi rappresentati, ad abbandonare nuovamente il tavolo, non prima però di aver svelato tutti gli inganni che si celano dietro questo progetto. 

Sono mesi che, senza risposta, abbiamo chiesto spiegazioni e dati che ci consentissero di capire. Sono mesi che chiediamo lumi su alcune incoerenti certezze palesate in tutto questo tempo dall’Amministrazione, ed alle quali ci si chiede di credere quale atto di fede. Oggi, purtroppo (perché avremmo voluto tanto sbagliarci) abbiamo smascherato il bluff dell’Amministrazione e accertato che quelle certezze erano assolutamente infondate.

Dopo anni di colpevole inerzia e decadenza, la nostra Amministrazione, finalmente, aveva la possibilità di vivere una grande occasione che, da decenni, tutto il personale aspettava.Da troppi anni, oramai, il Dipartimento ha permesso che le cose andassero alla deriva, commettendo mille errori, ma, soprattutto, lasciandosi andare ad un cieco e assurdo immobilismo che ci ha portato alla paralisi e cristallizzato in vetusti ruoli ormai composti da personale anziano. E tutto questo è avvenuto mentre le altre Amministrazioni, diversamente dalla nostra, permettevano ai propri dipendenti di avanzare nella carriera, seguire le specifiche aspirazioni e ambizioni, migliorarsi nella crescita, nella formazione, nonché economicamente, solo seguendo le regole che c’erano. Regole chiare che valevano anche per noi, ma che qualcuno, anzi molti, colpevolmente, non hanno seguito, svuotando di vitalità, ma anche di dignità, la nostra Polizia.

Oggi le risorse ci sono e sono anche cospicue: sono stati messi a disposizione 977 milioni di euro, ammontare che, in questo particolare momento storico di evidenti difficoltà economiche, non è affatto trascurabile. E ora, quindi, la nostra Amministrazione non ha più alibi.

Che sia chiaro, non abbiamo mai chiesto la luna, né qualcosa che potesse andare al di là di quanto avrebbe potuto sostenere la nostra Amministrazione. Ci saremmo semplicemente accontentati che in questo riordino fossero riconosciuti ad ognuno i diritti e le legittime progressioni in carriera per anni colpevolmente disattese dal nostro Dipartimento e che fosse dato il giusto valore, prima giuridico e poi economico, all’attività che quotidianamente ognuno pone in essere, almeno al pari delle altre Forze di polizia interessate.

L’UGL Polizia di Stato, unica tra le OO.SS. ad aver già una volta abbandonato il tavolo di confronto nel corso delle trattative, allorquando già si intravedeva un arroccamento dell’Amministrazione su posizioni di principio assolutamente non condivisibili, si era, con rinata speranza, nuovamente seduta al tavolo a seguito dell’insediamento del nuovo Capo della Polizia perché riteneva che “UN ALTRO RIORDINO FOSSE POSSIBILE” e sembrava che questo spirito fosse condiviso anche dallo stesso nuovo Capo.

E’ assurdo, anche, che la nostra Amministrazione si nasconda, ancora una volta, dietro falsi alibi che vedrebbero le altre Forze di polizia ostacolare quanto dal nostro personale legittimamente rivendicato, perché, le altre Amministrazioni, nel corso di questi ultimi 20 anni, non si sono fermate, ma anzi hanno assunto, garantito l’avanzamento in carriera e riempito i ruoli e le qualifiche, dando piena possibilità di progressione anche economica ed accesso alle qualifiche superiore ai loro dipendenti.

Così, mentre altre OO.SS. nel corso della riunione hanno elogiato con vivo entusiasmo l’ottimo lavoro sostenuto dalla Commissione e i pregevoli risultati conseguiti (la realtà è evidentemente molto soggettiva), ecco, dunque, per brevità, solo alcune esemplificate questioni, CONSIDERATE DAL TAVOLO ASSURDE, che noi dell’UGL Polizia, invece, riteniamo di assoluto interesse per i colleghi:

  • EQUA STABILIZZAZIONE DEL BONUS DEGLI 80,00 EURO: siamo sempre stati contrari al fatto che gli 80,00 euro confluissero nel Riordino delle Carriere, ma se proprio hanno deciso che deve essere cosi, si faccia almeno in modo che quegli stessi 80,00 euro tornino, benché lordi, nelle tasche degli aventi diritto e non vadano in tasca di qualche riordinato magari di altre Amministrazioni che hanno organici ben più consistenti dei nostri. Infatti, solo mediante l’aumento di sei punti di parametro per tutti, pari ad euro 86,35 lordi potrà essere garantita la strutturazione del bonus, così come promesso. Cosa diversa, invece, è come paventato dall’Amministrazione, ipotizzare un parziale recupero del gap, che viene a crearsi tra gli 80 euro del bonus (che spariranno appena entra in vigore il riordino) e i 35 euro degli aumenti parametrali dell’agente (4 punti parametrali), attraverso formule di detassazione delle indennità a carattere fisso e continuativo, il cui esito favorevole non è assolutamente scontato. Che sia chiaro, ben vengano ulteriori formule che consentano un parziale recupero del potere d’acquisto perso in anni di blocco contrattuale, ma siamo dell’idea che è sempre meglio il certo dell’auspicabile incerto.

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • ABOLIZIONE DEL RUOLO ESECUTIVO. In considerazione delle elevate e quasi esclusive responsabilità penali, civili e amministrative che anche il più giovane agente di polizia si assume nell’espletamento del servizio, nonché del titolo di studio che sarà chiesto per l’ingresso in polizia (diploma di scuola superiore), abbiamo chiesto che venisse eliminata la definizione di ESECUTIVO con riferimento ai ruoli Agenti, Assistenti e Sovrintendenti. Attenzione senza oneri economici.

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • FASE TRANSITORIA ECCESSIVAMENTE LUNGA E AMPLIAMENTO DEGLI ORGANICI. Non può essere consona una fase transitoria di dieci anni. Abbiamo chiesto di prevedere, nel minor tempo utile, non solo il ripianamento degli organici, ma soprattutto l’ampliamento degli stessi, con particolare riferimento ai ruoli dei Sovrintendenti, degli Ispettori e del Ruolo direttivo ad esaurimento, almeno al pari delle altre Forze di polizia, secondo il principio di equiordinazione.

I ruoli intermedi della Polizia di Stato, infatti, inspiegabilmente se non per precise scelte ideologiche e culturali della nostra Amministrazione, restano molto inferiori rispetto agli omologhi dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Questo significativo gap, oltre a procurarci una perdita di risorse nei rinnovi contrattuali, collocherà i poliziotti a fare, ancora una volta, la parte della cenerentola, con minore possibilità, per il personale, di poter ambire a percorsi di carriera più rapidi, guadagnare di più e andare in quiescenza con una pensione più dignitosa.

Ma la scelta dell’Amministrazione nell’individuazione di una fase transitoria con tempi biblici come quelli paventati, punta tutto sulla mannaia anagrafica per i tanti colleghi che sono in procinto di raggiungere il pensionamento. Questa, poteva e doveva essere l’occasione per rivedere seriamente le piante organiche, recuperando le differenze oggi esistenti tra le diverse Forze di polizia.

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • RIQUALIFICAZIONE DEL PERSONALE INTERNO. Tutte le vacanze in organico accumulatesi a seguito dei mancati concorsi, unitamente alle opportunità offerte dal Riordino, nella fase transitoria, abbiamo chiesto che restassero esclusivo appannaggio dei soli dipendenti mediante concorsi interni, con eliminazione del limite dell’età anagrafica e il mantenimento della sede. Questo consentirebbe, in parte, di ristorare il personale di tutte quelle perdite di chance, economiche e di carriera che è stato costretto a subire in questi anni.  La scelta di riservare,  nella fase transitoria, tutti i posti oggi vacanti al solo personale interno è una valutazione meramente riservata all’Amministrazione e non soggetta ad alcun vincolo. La realtà, purtroppo, è che l’Amministrazione, dopo aver fatto invecchiare il personale non dandogli per molti anni alcuna possibilità di carriera, oggi, invece di chiedere scusa, per propria scelta strategica, vuole rottamare quei dipendenti preferendo, al loro posto, concorsi pubblici per esterni.

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • SOPRANNUMERO RIASSORBIBILE COSI’ COME PER ALTRE CATEGORIE. Per evitare lotte intestine nelle varie qualifiche apicali che inevitabilmente si creeranno a seguito sia della scarsità di posti per tutti, sia di una fase transitoria eccessivamente lunga (10 anni), in fase di prima applicazione, vista anche l’età anagrafica avanzata degli interessati, avevamo chiesto che si ricorresse all’istituto del soprannumero riassorbibile. Invece, la vera parte del leone in questo riordino, come detto, la farà la nostra anagrafe e il pensionamento di quanti raggiungeranno il limite senza trovare alcun beneficio.

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • ACCESSO AL RUOLO SOVRINTENDENTI. Consentire un più agevole e veloce transito al ruolo superiore agli attuali 43.000 Assistenti Capo, fatti colpevolmente invecchiare in quella qualifica, e prevedere per le decine di migliaia di colleghi del ruolo degli Agenti/Assistenti con più di quattro anni di anzianità una frequente e cadenzata, e stavolta reale, serie di concorsi per il ruolo superiore.

Qui, a giochi fatti, il botto sarà assolutamente assordante! A fronte dei circa 55.000 tra Agenti e Assistenti capo, l’Amministrazione, da mesi, va dicendo che nei prossimi 5 anni, saranno circa 24.000 i dipendenti  che transiteranno nel ruolo dei Sovrintendenti. Conti della serva alla mano, oggi, abbiamo svelato che in realtà saranno molti, ma molti di meno, neanche quanti fatti col concorsone (3.800 delle vacanze in organico al 31.12.2016., ai quali vanno sommati i circa 1.562 della nuova pianta organica, più le relative vacanze che si determineranno nel ruolo grazie al transito dei sovrintendenti nel ruolo degli ispettori che saranno poche migliaia, per un totale approssimativo neanche minimamente avvicinabile alle paventate 24.000 unità e verosimilmente più accostabile alle 7.000), sempre che, stavolta, l’Amministrazione, per cinque anni continuativi, riesca a fare ciò che non ha fatto per anni: bandire e seguire tutti i concorsi, procedere alle selezioni, alle valutazioni dei titoli e far partire i corsi di formazione senza soluzione di continuità alcuna, sabato e domenica comprese. Quindi, non solo gli Agenti e gli Assistenti, ma anche migliaia di Assistenti capo non avranno nulla!

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • ACCESSO AL RUOLO ISPETTORI. Analoga opportunità dovrà essere concessa anche al ruolo dei Sovrintendenti. In particolare, in fase di prima applicazione, per tutti i Sovrintendenti Capo in occasione del passaggio al ruolo degli Ispettori, con una attenzione a tutti coloro che hanno ottenuto meno benefici, o addirittura nessuno, dal riordino del 1995, con particolare riguardo ai Sovrintendenti del 15°, 16° e 17° corso, per i quali, è bene precisare, l’Amministrazione, nonostante le ripetute ma sottovalutate segnalazioni nel corso del tempo, ha appreso oggi essere preceduti in ruolo da un migliaio di Sovrintendenti capo più anziani nel ruolo dal 1995 e nella qualifica di Sovrintendente capo dal 2006/2007 (Sic!), oltre a quelli promossi in questi anni per meriti straordinari. Tale assurda sottovalutazione rende evidentemente insufficiente la riserva di posti loro riconosciuta, così come, a breve e medio tempo, non riconosce nulla di nulla a tutti i corsi successivi.

Al pari dell’attuale ruolo direttivo e dirigente, per il quale le visite attitudinali si fanno solo all’atto dell’ingresso e poi si scala l’amministrazione ricoprendo anche ruoli di massimo vertice senza essere mai più sottoposti ad alcuna verifica attitudinale, abbiamo chiesto che questo obbrobrio sia eliminato anche per i concorsi interni. In sintesi abbiamo solamente chiesto regole chiare e certe per tutti uguali.

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • RUOLO ISPETTORI. Stesso discorso vale per il ruolo degli Ispettori, per i quali, oltre quanto già emerso, per semplice buon senso ed equità, con riferimento ai partecipanti all’attuale concorso per 1400 posti di Vice Ispettori, in itinere da quasi quattro anni, deve essere individuata una vera retrodatazione giuridica onde evitare scavalchi o sperequazioni. Attesa la costituzione di una nuova qualifica di sostituto commissario che fino ad oggi è solo una denominazione nell’ambito della stessa qualifica di ispettore superiore, abbiamo chiesto per gli attuali Ispettori Superiori un immediato inquadramento nella nuova qualifica di Sostituto Commissario e, comunque, una diminuzione consistente dei tempi di permanenza nelle qualifiche del ruolo, tenendo ben presenti anche le problematiche connesse ai Corsi 7^ e 8^ per vice ispettori, per il cui inquadramento alla qualifica di Ispettore superiore deve essere individuata una retrodatazione giuridica che gli consenta l’immediata maturazione del periodo necessario. Resta ferma la possibilità, al termine della fase transitoria, di poter accedere al ruolo dei Funzionari mediante concorso interno, qualora in possesso di idoneo titolo di studio (in merito va precisato che le lauree specialistiche devono essere decise dal MIUR e non dall’Amministrazione, che deve solo recepire le equipollenze);
  • mantenimento del ruolo speciale nelle sue articolazioni come nelle altre Forze di polizia del Comparto Sicurezza e Difesa, con accesso al ruolo per gli ispettori con le stesse modalità anzidette, senza il limite di età dei 40 anni anagrafici, penalizzanti per il nostro personale;
  • adeguamento alle unità organiche a quelle dell’Arma a regime, con eventuale sovrannumero riassorbibile, per consentire a tutti gli ispettori ante riordino del ‘95 di accedere al ruolo;
  • ampliamento del ruolo degli Ispettori Superiori, con rapporti percentuali simili a quelli dell’Arma dei Carabinieri, abbassamento dell’anzianità per l’accesso al ruolo a 9 anni, considerato che l’aumento graduale dell’anzianità era stato ideato solo per mantenere in posizione avanzata gli ispettori ante riforma. Il limite attuale per acquisire la denominazione di Sostituto Commissario è di 15 anni e consente a pochissimi ispettori superiori ex sovrintendenti di accedere al ruolo prima della pensione, diversamente dal personale dell’Arma;
  • accesso al ruolo degli Ispettori al 70% dall’interno ed al 30% dall’esterno con apertura al personale con almeno tre anni di servizio.

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • RUOLO DIRETTIVO SPECIALE O AD ESAURIMENTO. Dopo 22 anni di inerzia e soprusi da parte dell’Amministrazione in danno della dignità professionale di quel personale (ispettori ante riordino del ’95), non si può chiedere a quei dipendenti oggi di frequentare ancora un corso di sei mesi (in luogo dei 15 gg. previsti per gli omologhi dalle altre Forze di polizia) per tornare, di fatto, al pari dei Marescialli dei Carabinieri e Finanzieri, in barba a qualsiasi principio di equiordinazione. E questo, per miseri 300 posti all’anno per i prossimi cinque anni. Molti di questi dipendenti andranno in pensione senza aver mai avuto la possibilità di partecipare e accedere a un ruolo che per legge era loro.

Per tutti questi dipendenti, forti anche di una chiara sentenza giurisdizionale in tal senso, abbiamo chiesto una doverosa immediata sanatoria (altro che cinque anni col contagocce) che li equipari obbligatoriamente agli ex Marescialli, oggi Maggiori o Tenenti colonello che, nel 1995 gli erano subordinati   gerarchicamente,   funzionalmente   ed   economicamente,   perché   subordinati  agli Ispettori della Polizia di Stato, ai quali, però, l’Amministrazione, per pregiudizio culturale, ha deliberatamente impedito di concorrere al R.D.S. dal 2000 in poi, per ben 17 anni.

1500 posti riservati più 300 per tutti per la Polizia (a fronte dei 2.200 aventi diritto), mentre solo nell’Arma dei carabinieri ne sono presenti già 1800 con un ulteriore aumento di 1000 unità richiesto in sede di riordino. Per le modalità e la durata dei corsi, non abbiamo chiesto la luna, ma i medesimi regolamenti previsti per gli omologhi dell’Arma dei Carabinieri.

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • RUOLO TECNICO. Abbiamo chiesto semplicemente il riconoscimento della pari dignità tra ruolo ordinario e ruolo tecnico, e di tutte le opportunità di carriera, concorsuali e di mantenimento della sede che dovessero essere riconosciute al ruolo ordinario, con rispetto dell’impegno dell’Amministrazione, ancora non mantenuto, alla costituzione di uno specifico tavolo di confronto che dovrà esaminare le ipotesi di modifica dell’assetto del ruolo tecnico-scientifico e professionale, del mansionario che è assurdo risalga al 1985 e finalmente alla definizione di una pianta organica provinciale e d’ufficio che consenta al personale tecnico di vedersi garantito l’accesso ad ogni reparto della Polizia di Stato. Garanzie di riconoscimento delle prerogative tipiche del ruolo ordinario che, finora, non hanno trovato estensione al ruolo tecnico (una per tutte, assenza del “concorsone” per il recupero delle vacanze nel ruolo dei revisori). Infine, ma non per importanza, estensione a tutte le qualifiche funzionali del ruolo tecnico delle denominazioni previste per il ruolo ordinario (ex multis commissario capo tecnico, vice questore aggiunto tecnico).

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • AUTONOMA AREA CONTRATTUALE PER IL RUOLO DIRIGENTE. Più che una ulteriore autonoma area, riteniamo che sia più che legittimo garantire un’unica area contrattuale del personale da agente a dirigente generale al fine di assicurare l’uniformità degli istituti che ci governano. Tutti vestiamo la stessa uniforme e, pur nelle logiche diversità strutturali, uniforme deve essere il trattamento, il contratto, i diritti e i doveri.  Perché costituire una nuova e autonoma area contrattuale, solo per il trattamento accessorio, se non per creare ulteriori divisioni e iniquità tra tutto il personale della Polizia di Stato??

Ma poi, mentre per i sindacati comunque attualmente riconosciuti quali maggiormente rappresentativi della Polizia di Stato, se non dovessero avere un’autonoma rappresentatività anche in seno al nuovo ruolo dirigente non sarebbe prevista alcuna possibilità di partecipazione a quei rinnovi contrattuali, “ai lavori per la stipula dell’accordo sindacale partecipano, quali osservatori, rappresentanti delle Amministrazioni delle Forze di polizia ad ordinamento militare e delle Forze armate” si legge nel progetto.

(RICHIESTA ASSURDA?);

  • Eliminazione dal decreto di Riordino di tutti quegli istituti estranei ai contenuti della legge delega e che, in modo subdolo, si trovano ancora inseriti nel progetto di Riordino e che vanno tutti univocamente contro gli interessi del personale.

(RICHIESTA ASSURDA?);

Per quanto detto e per molte altre cose di dettaglio che per brevità espositiva sono state tralasciate, l’UGL Polizia di Stato non può che rigettare senza riserve questo progetto di DISORDINO delle carriere, frutto delle troppe scelte sbagliate dell’Amministrazione, assolutamente inadeguate e fuori da ogni logica di buon senso, che accontenteranno (forse) pochi, ma deluderanno sicuramente moltissimi, affossando definitivamente le legittime speranze del personale ad una equa revisione dei ruoli.

Roma, 22 febbraio 2017

LA SEGRETERIA NAZIONALE

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