Oggetto: Ritardi accreditamento buoni pasto elettronici. Richiesta di urgente intervento.

Si fa seguito alle precedenti e numerose segnalazioni attraverso le quali, questa Segreteria Nazionale, ha evidenziato i cronici ritardi con cui a livello territoriale vengono corrisposti agli aventi diritto i buoni pasto elettronici (c.d. ticket restaurant).

Sono infatti giunte, a questa Segreteria, nuove e numerose segnalazioni relative a pesanti ed inaccettabili ritardi che si registrano nella corresponsione dei buoni pasto in molte province. A titolo indicativo si riportano i casi della Questura di Genova e Compartimento Polfer Toscana, dove si rilevano ritardi risalenti rispettivamente a giugno 2021 e ottobre 2021.

La situazione in cui versano i poliziotti – che a fronte di prestazioni lavorative ritenute gravose dalla stessa Amministrazione, tanto da prevederne la corresponsione del ticket restaurant, non si vedono corrisposto il beneficio in questione – è ormai insostenibile e, di certo, in contrasto con le disposizioni contrattuali che riconoscono tale diritto.

Sul punto, la giurisprudenza più recente è concorde nel sanzionare l’illegittimità della condotta datoriale che si sostanzi in un illecito mancato riconoscimento di tale diritto fondamentale dei lavoratori: ed invero, “l’attribuzione dei buoni pasto rappresenta una agevolazione di carattere assistenziale che, nell’ambito dell’organizzazione dell’ambiente di lavoro, è diretta a conciliare le esigenze del servizio con le esigenze quotidiane del dipendente, al fine di garantirne il benessere fisico necessario per proseguire l’attività lavorativa quando l’orario giornaliero corrisponda a quello contrattualmente previsto per la fruizione del beneficio” (ex multis, Cass. civ., sez. lav., n. 14388/2016).

Ne consegue che, comportando la suddetta garanzia la tutela della salute del lavoratore, i datori di lavoro devono garantire che tale indennità venga corrisposta, in tempo utile, ai lavoratori beneficiari, dovendo risarcire, in caso di omissione, i conseguenti danni.

È evidente che il protrarsi di tale situazione equivalga a perpetrare una grave ed indebita illegittimità con conseguenti giustificate lamentele dei dipendenti interessati, che si trovano a dover anticipare le spese per il vitto fruito in orario di servizio molti mesi prima di vedersi accreditare l’importo spettante, con pesanti ricadute sul potere d’acquisto dello stipendio.

In conclusione, in considerazione dell’importanza dell’argomento e alla luce di quanto sopra esposto, si chiede alle SS.LL., per quanto di rispettiva competenza, un autorevole intervento affinchè il diritto riconosciuto al lavoratore possa essere garantito in tempi congrui, rimuovendo al più presto tutti gli ostacoli che fino ad oggi hanno portato a ritardi inaccettabili, avendo cura di notiziare questa O.S. sui riscontri effettuati e i correttivi introdotti per sanare l’anomalia descritta.

In attesa di un cortese cenno di riscontro, si porgono Distinti saluti.

La nota