Riunione art. 36 legge 121, metodo ed obiettivi inaccettabili: Respinto con forza il protocollo d’intesa siglato il 15/2/2018
Il Vice Capo della Polizia – Vice Direttore generale della pubblica sicurezza con funzioni vicarie, prefetto Luigi Savina ha presieduto questo pomeriggio, presso il Dipartimento della pubblica sicurezza, la riunione tra le organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato ed il Gruppo di lavoro, istituito con decreto del Sottosegretario di Stato all’interno, On. Carlo Sibilia l’11 dicembre 2018 e presieduto dalla dirigente generale di pubblica sicurezza Isabella Fusiello “per le problematiche relative al l’attuazione dell’art. 36, legge 1/4/1981 n. 121” con l’obiettivo di “individuare i procedimenti amministrativi di competenza del personale contrattualizzato di livello non dirigenziale dell’Amministrazione dell’interno negli uffici centrali e territoriali dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e recuperare risorse umane per i servizi operativi del personale del ruolo ordinario della Polizia di Stato mediante l’impiego del personale civile nelle attività di carattere amministrativo-burocratico”.
Dall’illustrazione del lavoro preliminare effettuato dal Gruppo di lavoro è emerso che esso è basato su un Protocollo d’intesa sottoscritto il 15/2/2018, a pochi giorni dalle elezioni, dall’allora Ministro dell’interno Minniti con le sole organizzazioni sindacali del personale dell’Amministrazione civile dell’interno: abbiamo chiarito subito che riteniamo inaccettabile che gli accordi su ciò che deve avvenire nell’Amministrazione della pubblica sicurezza – il cui personale non dirigenziale di fatto coincide con quello della Polizia di Stato – sia stato sottoscritto nel 2018 e ripreso nel 2019 senza aver minimamente consultato preventivamente coloro i quali rappresentano i poliziotti.
Ma i problemi riscontrati preliminarmente vanno ben oltre le modalità seguite perché, nel merito, quel testo va anche ad ampliare a dismisura, in maniera per noi unilaterale ed in violazione di legge, l’ambito degli impieghi e dei settori in cui si immagina di legittimare l’inserimento del personale non dirigente dell’Amministrazione civile, che non trovano alcun riscontro nel testo della legge 121, che parla solo di funzioni amministrativo-contabili e della gestione patrimoniale o di mansioni esecutive.
Ribadito che riteniamo gravissimo sotto il profilo politico aver dato vita a questa iniziativa senza alcuna forma di confronto – e neppure di informazione tempestiva – e neppure minimamente citare i sindacati dell’Amministrazione della pubblica sicurezza – Polizia di Stato nel decreto istitutivo del Gruppo di lavoro, abbiamo invitato il Vice Capo Savina a riferire al livello politico il nostro assoluto rifiuto di avviare un qualsiasi confronto che tenga in considerazione un protocollo illegittimo nelle forme e nel merito, giacché va molto oltre il testo dell’art. 36, legge 121/1981.
Per ultimo, ma non certo ultimo: nella sostanza dare corso al contenuto di quel protocollo sarebbe dannosissimo per la funzionalità degli uffici della Polizia di Stato e, quindi, per i cittadini del nostro Paese, anche perché in questi ultimi anni il personale non dirigente dell’Amministrazione dell’interno ha beneficiato di svariate riqualificazioni professionali che, a partire spesso dall’Area esecutiva, ha fatto raggiungere a quasi tutto quel personale l’Area direttiva. L’inserimento di tale personale o l’assunzione di nuovo personale civile appartenente all’area esecutiva di fatto non solo non libererebbe affatto personale della Polizia di Stato da destinare ad attività operative, ma aggraverebbe ulteriormente le duplicazioni, le sovrapposizioni e le problematiche già oggi esistenti in tutti gli uffici – diversi da quelli amministrativo-contabili e della gestione patrimoniale – dove civili e poliziotti già oggi convivono.
Anche noi vogliamo avere più poliziotti per strada, ma questo risultato si ottiene solo assumendo subito molti più agenti della Polizia di Stato e non assumendo personale dell’Amministrazione civile, che non potrebbe dare alcun contributo al miglioramento della macchina della Sicurezza.
L’incontro, al momento del tutto interlocutorio, è stato aggiornato a data da stabilirsi.
Roma, 6 marzo 2019
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