SCONGIURIAMO L’ESODO

DALLE CARRIERE DEI FUNZIONARI TECNICI E PROFESSIONALI
DELLA POLIZIA DI STATO

La continua defezione dall’Amministrazione degli appartenenti alle carriere dei Funzionari dei ruoli tecnico-scientifico e professionale dimostra la sua incapacità di attrattive economica e professionale, a fronte di una sempre crescente assunzione di responsabilità personali. Infatti, sempre più frequentemente, questi professionisti decidono di prosciogliersi migrando verso un mercato del lavoro più agile, dinamico e fertile per le loro aspettative (anche economiche) e disponibile a elargire benefit di rilievo.

Inoltre, è di tutta evidenza che alle crescenti responsabilità di cui vengono gravati questi funzionari, non corrispondono validi percorsi di valorizzazione, aggiornamento professionale e riconoscimento dei carichi di lavoro.

Ne deriva una inevitabile incrinatura nella consistenza organica, che neanche i concorsi pubblici riescono a sanare, con conseguenti profonde criticità nella gestione delle attività tecnico-professionali che si ripercuotono sul buon andamento dell’Amministrazione la cui condotta deve essere improntata anche al criterio di economicità che si svilisce quando, dopo aver effettuato tutte le procedure concorsuali, la formazione residenziale, la dotazione personale di divise ed armamento, la forza viene persa per la mancanza di riconoscimento economico, responsabilità, professionalità, incarichi.

Reputiamo che potrebbe essere di loro grande interesse consentire l’esercizio dell’attività libero professionale, soddisfacendo così una pluralità di interessi: quello della comunità civile, che potrebbe avvalersi di specifiche professionalità maturate nell’Amministrazione della P.S.; quello della Polizia di Stato che si gioverebbe di personale di variegata esperienza; quello dell’ordinamento generale, che attuerebbe modelli integrati di assistenza tra le nostre strutture e quelle civili (vedi, ad esempio, la collaborazione tra la Sanità della P. di S. ed il Servizio Sanitario
Nazionale durante l’emergenza COVID-19); quello dei professionisti che potrebbero affiancare l’attività libero professionale a quella del pubblico impiego arricchendo il proprio bagaglio di esperienza di cui si avvantaggerebbero l’Amministrazione e gli appartenenti ad essa.

Il comunicato