“Riteniamo sarebbe opportuno, per non  dire doveroso, che la seconda carica dello Stato condannasse la  violenza da qualsiasi parte provenga, senza aggiungere subito dopo  che ‘però… l’Italia è una Repubblica fondata sull’antifascismo perché, in caso contrario, il messaggio che rischia di giungere  all’opinione pubblica è che la responsabilità della violenza  perpetrata durante una manifestazione ‘antifascista’ debba ricadere su  chi non impedisce le attività pubbliche di organizzazioni, da taluni, ritenute ‘fasciste’, cioè sulle Forze dell’Ordine che, infatti, di  quelle violenze, di quegli atti di terrorismo sono gli obiettivi”.

Ad affermarlo in una nota è Valter Mazzetti, segretario generale  dell‘Ugl-Fsp Polizia di Stato sottolineando che “tra una bomba carta riempita con pezzi di ferro e lanciata durante una manifestazione e una bomba carta fatta esplodere in una qualsiasi altra area pubblica non c’è alcuna differenza: sempre di atto terroristico ai tratta”.
”Valutare – aggiunge Mazzetti – se un’associazione rispetta o meno la  Costituzione spetta solo alla magistratura ed al legislatore, quindi nessuno può sapere meglio del presidente del Senato Grasso – nella sua duplice esperienza e veste – che in ogni caso non spetta all’Autorità di pubblica sicurezza vietare manifestazioni che non violano la
normativa vigente”.
”In questo contesto, a fronte di un inquietante innalzamento del livello di aggressività da parte di autentici professionisti  dell’aggressione criminale di piazza – conclude Mazzetti – desta inoltre grande sorpresa l’assenza di una qualsivoglia pubblica manifestazione di solidarietà ai poliziotti che ieri a Torino avrebbero potuto restare uccisi, proprio da parte del leader che, anche oggi, si propone sulla scena politica come vestale della legalità.

(ANSA, SIN/ADNKRONOS)