Oggetto: urgenza scorrimenti graduatorie e necessità terzo correttivo riordino per Polizia di Stato. – Sollecito riunione tavolo e assunzione tempestive iniziative normative.

Signor Capo della Polizia,

una recente sentenza, accogliendo l’ennesimo dei molteplici ricorsi che gli appartenenti alla Polizia di Stato sono stati obbligati a proporre, sacrificando i propri già magri bilanci familiari per cercare di ottenere il diritto ad una effettiva equiordinazione con i colleghi delle altre Forze del Comparto dimostra, ancora una volta, che gli effetti negativi iniziati con il riordino del 1995 non sono stati eliminati né da quello del 2017, né dai successivi primi due correttivi.

È storia che, a partire dal 1995, sono stati progressivamente affossati tutti gli appartenenti ai preesistenti nostri ruoli sovrintendenti ed ispettori con norme inaudite che, per la prima ed unica volta nella storia del nostro Paese, retrocessero tutti coloro che ne facevano parte, fino a farli trovare sott’ordinati ope legis, quindi senza alcuna procedura selettiva, rispetto a coloro i quali, fino al giorno prima, erano sovraordinati per aver invece superato, appunto, severe procedure selettive

Il gap a carico delle legittime aspettative di carriera degli appartenenti alla Polizia di Stato si è poi perpetuato mediante i noti ritardi biblici nell’espletamento dei concorsi per l’accesso al ruolo dei sovrintendenti, la mancata previsione di concorsi interni annuali per l’accesso al ruolo degli ispettori, regole penalizzanti per la progressione all’interno di quest’ultimo e la mancata realizzazione del ruolo direttivo speciale: bisognava fare di più e noi, a differenza di altri, lo abbiamo detto chiaro e subito.

La sentenza n. 10264/2020 del Tar Lazio si riferisce alla promozione a luogotenente nel 2021 di TUTTI coloro i quali avevano conseguito il grado di maresciallo capo dell’Arma dei carabinieri fino al 1999 mentre, per migliaia di colleghi promossi ispettori capo anche molto prima del 1999, continuano ad esserci, per la promozione a sostituto commissario, limiti di posti e decorrenze penalizzanti: eppure a breve avremo, rispetto all’Arma, un decimo degli ispettori apicali!

Oggi si rinviano gli accertamenti per gli agenti e si rischia la chiusura del Servizio concorsi, per cui, dopo la nota del 28 ottobre scorso torniamo a dirlo con forza: in vista delle legge di bilancio 2021 si riunisca subito il tavolo in videoconferenza per tutti gli scorrimenti possibili e poi si intervenga per riallineare le mancate opportunità subite solo dai poliziotti, accelerando le progressioni interne ai ruoli fino alle posizioni apicali di ogni ruolo, attivando un doveroso terzo correttivo al riordino che, dovendo solo “riallineare”, costerebbe molto poco perché non dovrà più “trascinare” nessuno.

In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo i più cordiali saluti.

La lettera