COMUNICATO STAMPA 06 MAGGIO 2022

Sparatoria in questura a Trieste, Fsp Polizia dopo la richiesta del pm: “Immensa amarezza, la legge va rispettata, e i nostri morti anche”

“Non possiamo che esprimere la grande amarezza che accompagna l’esito a cui si avvia il processo nei confronti di Meran, per il quale il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per incapacità di intendere e volere. In sostanza, formalmente, per la morte dei nostri colleghi Matteo e Pierluigi non c’è colpevole. E questo, ripensando alle immagini atroci riprese dalle telecamere quel maledetto giorno, genera sconcerto, sconforto, e mille dubbi che restano senza risposta”.
Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo l’udienza di oggi a Triste nell’ambito del processo a carico di Alejandro Augusto Stephan Meran, il cittadino dominicano accusato di aver ucciso i due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta durante una sparatoria in Questura il 4 ottobre 2019. Il pm ha chiesto l’assoluzione dell’imputato per aver commesso il fatto in stato di non imputabilità a causa dell’incapacità di intendere e volere. Una conclusione cui si è giunti dopo il susseguirsi di due perizie, una prima disposta dal Gip, in cui si concluse per una capacità parziale dell’imputato, e una seconda disposta dal Collegio giudicante, da cui emerge che “all’epoca dei fatti Meran era già schizofrenico”, e in cui dunque si esclude totalmente la capacità di volere dell’imputato.
“Troppe variabili e troppe incertezze – conclude Mazzetti -, per una famiglia devastata dal lutto, per un Corpo di Polizia che ha perso due valorosi operatori, e per una società in cui vestendo una divisa si muore troppo facilmente e troppo spesso senza avere una risposta adeguata”.

VENERDÌ 06 MAGGIO 2022 19.05.49

TRIESTE: FSP POLIZIA, ‘AMAREZZA E SCONCERTO PER RICHIESTA ASSOLUZIONE IMPUTATO MORTE AGENTI’ =

Roma, 6 mag. – (Adnkronos) – ”Non possiamo che esprimere la grande
amarezza che accompagna l’esito a cui si avvia il processo nei
confronti di Meran, per il quale il pubblico ministero ha chiesto
l’assoluzione per incapacità di intendere e volere. In sostanza,
formalmente, per la morte dei nostri colleghi Matteo e Pierluigi non
c’è colpevole. E questo, ripensando alle immagini atroci riprese dalle
telecamere quel maledetto giorno, genera sconcerto, sconforto, e mille
dubbi che restano senza risposta”. Lo afferma Valter Mazzetti,
segretario generale FSP Polizia di Stato, dopo l’udienza di oggi a
Trieste nell’ambito del processo a carico di Alejandro Augusto Stephan
Meran, il cittadino dominicano accusato di aver ucciso i due agenti
Matteo Demenego e Pierluigi Rotta durante una sparatoria in Questura
il 4 ottobre 2019.
Il pm ha chiesto l’assoluzione dell’imputato per aver commesso il
fatto in stato di non imputabilità a causa dell’incapacità di
intendere e volere. Una conclusione cui si è giunti dopo il
susseguirsi di due perizie, una prima disposta dal Gip, in cui si
concluse per una capacità parziale dell’imputato, e una seconda
disposta dal Collegio giudicante, da cui emerge che ”all’epoca dei
fatti Meran era già schizofrenico”, e in cui dunque si esclude
totalmente la capacità di volere dell’imputato.
”Troppe variabili e troppe incertezze – conclude Mazzetti – per una
famiglia devastata dal lutto, per un Corpo di Polizia che ha perso due
valorosi operatori, e per una società in cui vestendo una divisa si
muore troppo facilmente e troppo spesso senza avere una risposta
adeguata”.

L’ articolo su ilquotidianoditalia.it

L’articolo su sardegnareporter.it

L’articolo su telefriuli.it

VENERDÌ 06 MAGGIO 2022 20.07.37

Agenti uccisi a Trieste:Fsp ps,’dolore e nessun responsabile’

(ANSA) – ROMA, 06 MAG – “La sentenza di assoluzione di Meran
era annunciata ormai. Restano, pesanti come macigni sulla
coscienza di una società in cui chi porta la divisa ha sempre la
peggio e non trova quasi mai risposte adeguate, i nostri
colleghi Pierluigi e Matteo morti ammazzati, il dolore
inestinguibile delle famiglie, e nessuna responsabilità.
Dobbiamo ribadire la grande amarezza che accompagna l’esito di
questo processo”. Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario
Generale Fsp Polizia di Stato, dopo la sentenza per la
sparatoria di Trieste in cui morirono due agenti di polizia.
“Rimangono ad aleggiare troppe variabili e troppe incertezze –
conclude Mazzetti -, perizie contrastanti, immagini atroci di
qualcuno che consapevolmente spara, scappa, si nasconde, poi si
arrende quando non ha più chance. Le famiglie di Matteo e
Pierluigi, l’intero Corpo della Polizia che ha perso due
valorosi operatori, e tutti i cittadini per i quali il loro
lavoro ha significato garanzia di libertà meritano di più”.
(ANSA).

VENERDÌ 06 MAGGIO 2022 20.13.18

TRIESTE: FSP POLIZIA, ‘ASSOLUZIONE ANNUNCIATA, RESTANO I MORTI E NESSUNA RESPONSABILITA” =

TRIESTE: FSP POLIZIA, ‘ASSOLUZIONE ANNUNCIATA, RESTANO I MORTI E NESSUNA RESPONSABILITA” =
Roma, 6 mag. (Adnkronos) – ”La sentenza di assoluzione di Meran era
annunciata ormai. Restano, pesanti come macigni sulla coscienza di una
società in cui chi porta la divisa ha sempre la peggio e non trova
quasi mai risposte adeguate, i nostri colleghi Pierluigi e Matteo
morti ammazzati, il dolore inestinguibile delle famiglie, e nessuna
responsabilità. Dobbiamo ribadire la grande amarezza che accompagna
l’esito di questo processo. In sostanza, per la morte dei ‘Figli delle
stelle’ non c’è colpevole, non c’è alcuno a cui chiedere conto, non
c’è meccanismo che possa lenire la sofferenza, lo sconforto, la paura
di chi veste l’uniforme, esce di casa e sa che potrà non farvi ritorno
per i più impensabili motivi, in un giorno qualunque, senza adeguate
tutele, né prima né dopo la tragedia sempre in agguato”. Lo afferma
Valter Mazzetti, Segretario Generale FSP Polizia di Stato, dopo la
sentenza con cui a Trieste è stato assolto Alejandro Augusto Stephan
Meran, il cittadino dominicano accusato di aver ucciso i due agenti
Matteo Demenego e Pierluigi Rotta durante una sparatoria in Questura
il 4 ottobre 2019. La Corte d’Assise di Trieste ha assolto Meran in
quanto ritenuto non imputabile e ha applicato una misura di sicurezza
detentiva del ricovero in una Rems per la durata minima di 30 anni.
”Rimangono ad aleggiare troppe variabili e troppe incertezze –
conclude Mazzetti -, perizie contrastanti, immagini atroci di qualcuno
che consapevolmente spara, scappa, si nasconde, poi si arrende quando
non ha più chance. Le famiglie di Matteo e Pierluigi, l’intero Corpo
della Polizia che ha perso due valorosi operatori, e tutti i cittadini
per i quali il loro lavoro ha significato garanzia di libertà meritano
di più”.
(Cro-Del/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
06-MAG-22 20:00

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