“Verso il rinnovo del contratto”

Incontro con il Vice Capo prefetto Sempreviva

Questa mattina abbiamo incontrato un’autorevolissima delegazione del Dipartimento della pubblica sicurezza, guidata daMaria Teresa Sempreviva, dal 24 dicembre scorso nuovo Vice Capo della Polizia preposto al coordinamento delle Forze di polizia e comprendente – tra gli altri – Francesco Ricciardi, Direttore centrale per i servizi di ragioneria; Maria De Bartolomeis, Direttore dell’ufficio per le relazioni sindacali; Gaspare Caliendo, Consigliere ministeriale aggiunto per le esigenze dell’istituendo Servizio ordinamento della nuova Direzione centrale per le risorse umane e Giovanni Circhirillo, Direttore della Divisione II del Servizio Tep, per avviare un dialogo sulle tematiche contrattuali.

L’Amministrazione, dopo aver fatto presente che al momento non è ancora perfettamente chiaro l’esatto ammontare delle risorse disponibili, in via preliminare e conoscitiva, anche ai fini di individuare temi in comune, ha chiesto se volevamo rappresentare, benché a sommi capi, quelle che per noi sono le richieste che porteremo al tavolo del contratto sia per ciò che attiene il rinnovo della parte economica, sia per la parte normativa.

Abbiamo innanzitutto spiegato come le risorse che al momento risultano essere disponibili siano insufficienti e che, in ogni caso, chiederemo che gli importi siano destinati in massima parte alle voci del trattamento economico fondamentale che influiscono anche sul TFS (stipendio parametrale ed assegno di funzione), ricordando come l’indennità pensionabile (terza voce fondamentale della busta paga) non viene presa in considerazione ai fini della “buonuscita”.

Per quanto attiene alle voci accessorie, ferme da moltissimi anni, oltre a chiedere che siano reperite ulteriori ed adeguate risorse, abbiamo spiegato la nostra proposta di una tassazione agevolata e forfetaria al 10%, in luogo dell’attuale 38%. Tale proposta punta a trovare una sintesi tra le legittime richieste del personale di vedersi remunerati in maniera maggiore tutti gli istituti che mirano alla produttività e le difficoltà che vengono puntualmente contrapposte, da parte dello Stato, nel reperire ulteriori risorse.

Con riferimento all’istituto dello straordinario, abbiamo chiesto che l’ora di lavoro eccedente sia remunerata in maniera sicuramente maggiore attingendo direttamente dallo specifico fondo già oggi esistente e non dalle risorse del contratto di lavoro. Va da sé che aumentando il costo dell’ora eccedente di prestazione straordinaria, fin quando non sarà rimpinguato quel fondo, diminuiranno le ore disponibili, il che vuol dire una migliore organizzazione dei servizi.

Sempre per la parte economica è indispensabile affrontare temi come l’avvio della previdenza complementare, l’omogeneizzazione dei trattamenti pensionistici – che sono retribuzione differita – di tutte le Forze di polizia, sia ad ordinamento civile che militare e la modifica dell’art. 45/comma 5 del riordino che, così per come è scritto, penalizza chi viene promosso da una qualifica apicale alla qualifica iniziale del ruolo immediatamente superiore, con la seria probabilità di inertizzare, per tutti quei colleghi, qualsiasi aumento stipendiale che sarà previsto.

Numerose e qualificate le nostre rivendicazioni anche per ciò che attiene la parte normativa.

Per mera brevità espositiva ne abbiamo citate solo alcune che qui riportiamo per sommi capi: maggiore e reale tutela legale; tutela sanitaria e istituzione di un’assicurazione per il rimborso di spese mediche infortuni sul lavoro o malattie professionali; individuazione di particolari patologie da ritenersi comunque connesse al servizio; misure volte a garantire una maggiore efficienza e consentire la pensione anticipata ai dipendenti in condizioni di fragilità; misure dirette a favorire la promozione della salute; assegnazione temporanea ai sensi dell’art. 42 bis D.Lgs 151/2001; valorizzazione ai fini pensionistici dei corsi di ingresso nella Polizia di Stato; divieto di impiego in servizi per oltre 12 ore consecutive; obbligo di consentire un recupero psicofisico di almeno 11 ore tra un turno di servizio e l’altro; istituzione delle “ferie solidali”; riconoscimento, 10 minuti prima e 10 minuti dopo il servizio del c.d.: “tempo uniforme”; esenzione dai servizi notturni per chi assiste disabili ex l. 104/92; estensione dei diritti per le terapie salvavita; riconoscimento del diritto allo studio anche fuori sede; codice etico, comportamentale e incompatibilità; sistema di promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; eliminazione delle incompatibilità tra le varie indennità, ivi comprese le missioni estere ecc..

Per ultimo, ma non ultimo, come già espresso con una dettagliata e motivata missiva al Capo della Polizia, abbiamo respinto categoricamente le varie strumentali ipotesi di modifica delle norme che regolano la rappresentatività sindacale, sia mediante la pretestuosa abolizione di fatto dell’autonomia delle componenti delle federazioni sindacali – contravvenendo così a varie pronunce del Consiglio di Stato espresse specificatamente su richiesta della nostra Amministrazione – sia mediante l’assurdo e privo di qualsivoglia fondamento e pregio giuridico innalzamento dei requisiti di rappresentatività a livello centrale e/o territoriale, in netta contraddizione con quanto previsto per tutte le altre categorie, cui dovremmo invece adeguarci introducendo anche per i poliziotti, ai fini di una reale rappresentanza sindacale, la possibilità di effettuare votazioni a scrutinio segreto in tutti gli uffici sul territorio, così come dovrebbe essere fatto per l’elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

La vera moralizzazione dell’attività sindacale non passa attraverso l’adozione di un codice unico, ma attraverso l’adozione di un vero codice etico e comportamentale per le OO.SS. e l’Amministrazione, che abbiamo prospettato e continueremo a proporre.

Il prefetto Sempreviva ha apprezzato la chiarezza e la linearità delle nostre argomentazioni, impegnandosi, a nome del Dipartimento, a cercare di accelerare per quanto possibile la definizione delle procedure per giungere appena possibile alla firma di un contratto soddisfacente, dopo ormai oltre due anni dalla scadenza del precedente, peraltro del tutto insoddisfacente, come non abbiamo mancato di ricordare e rimarcare.

Roma, 11 febbraio 2021

Il comunicato