LUNEDÌ 01 OTTOBRE 2018 19.33.36

Milano, Mazzetti (Fsp): Volantini pro Br non bravata ma segnale pericolo

Milano, Mazzetti (Fsp): Volantini pro Br non bravata ma segnale pericolo Milano, 1 ott. (LaPresse) – “La solidarietà a soggetti che si sono macchiati di crimini gravissimi e sono stati protagonisti dei capitoli più sanguinosi e brutali della nostra storia recente non possono certamente essere bollati come una ‘bravata’ di inutili nostalgici. Contengono certamente il germe di una chiara propensione alla sovversione e sono l’ennesimo segnale di un pericolo, quello rappresentato dalle frange più ardite dell’anarco-insurrezionalismo, segnalato in tutte le sedi competenti, compresi gli organismi della nostra intelligence che, puntualmente, vi dedicano la massima attenzione tenendo gli ‘antagonisti’ sotto la propria lente”. Lo dice Valter Mazzetti, segretario generale Fsp, Federazione sindacale di polizia, a proposito dei manifesti inneggianti alle Brigate Rosse trovati in viale Monza a Milano, che invitano alla solidarietà verso i detenuti politici che stanno scontando la loro condanna in regime del carcere duro come Nadia Desdemona Lioce, tra i capi delle Nuove Br, e condannata per gli omicidi di D’Antona e Biagi e del poliziotto Petri. La settimana scorsa erano stati affissi manifesti simili a Sesto San Giovanni, a Quarto Oggiaro e fuori dalla sede dell’Università Statale

“Come appartenenti alla polizia di Stato – aggiunge Mazzetti -, che più di ogni altro c orpo ha versato un pesantissimo tributo di sangue nella lotta ai criminali che hanno attentato alla democrazia e alla libertà negli Anni di piombo, e ancora continuano a immolarsi ogni giorno nella difesa dei cittadini e dello Stato, ci aspettiamo un’unanime condanna dura e ferma di episodi gravissimi come questi registrati nel milanese, che si traduca in fatti con ogni possibile sostegno e contributo all’attività dei colleghi che possa condurre a stroncare senza pietà ogni anelito di chiunque tenda a quella assurda follia che fu il terrorismo, che tanti servitori dello Stato in divisa ha barbaramente ucciso e ferito. Una follia che oggi è ugualmente rappresentata da ogni forma di criminalità e che, comunque lo si chiami, resta un cancro da debellare per garantire la salute del paese”.

L’articolo di AgenParl